Con l’ufficializzazione dei dati referendari da parte della segretaria di Stato Barbara Katherine Cegavske il Nevada è divenuto il primo stato Usa a includere nella propria Costituzione il riconoscimento legale del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il 3 novembre, infatti, nel giorno stesso delle elezioni presidenziali, il 62% di chi si è recato alle urne nello Stato dell’Ovest ha votato in tal senso e chiesto l’abrogazione di un emendamento alla Carta costituzionale, che, risalente al 2002, definiva come legittimo «solo il matrimonio tra un uomo e una donna».
La riformulazione della Costituzione in materia obbliga ora il Nevada e le sue istituzioni a riconoscere e trattare tutti i matrimoni allo stesso modo, indipendentemente dal sesso delle persone contraenti. Viene fatto salvo, però, come stabilito dagli stessi quesiti referendari, il diritto per le organizzazioni religiose di rifiutarsi di celebrare nozze tra persone dello stesso sesso senza per questo incorrere in azioni legali.
Per le associazioni Lgbti+ e umanitarie l’esito del referendum è un’ulteriore garanzia per le persone omosessuali nel caso in cui la Corte Suprema, dove i conservatori sono attualmente in netta maggioranza, dovesse revocare il disposto della sentenza Obergefell v. Hodges del 26 giugno 2015. D’altra parte le coppie di persone dello stesso in Nevada avevano dovuto attendere una tale decisione, per vedere riconosciuto a livello federale il matrimonio egualitario.