Botta e risposta oggi in Aula della Camera tra Giorgia Meloni e Laura Boldrini. Attaccando con ogni sorta di cliché (compreso quello delle persone in fuga sui barconi quali portatrici di Covid e terrorismo) il ddl 2270 per la conversione in legge del decreto-legge 130 del 21 ottobre in materia di immigrazione, la leader di Fratelli d’Italia ha criticato l’emendamento Boldrini che esclude il respingimento di persone immigrate, perseguitate in patria per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
«Vorrei chiedere alla collega Boldrini come si fa a verificare se uno è omosessuale o no. Perché non fare direttamente un emendamento che abolisce i confini italiani? Non ci vuole molto a capire che da domani avremo flotte di barconi battenti bandiera arcobaleno. E non è una discriminazione verso le donne che possono essere rimpatriate?».
Nel replicare la deputata dem ha affermato: «Noi rispettiamo i diritti umani di tutte le persone, e ribadisco tutte. Abbiamo introdotto un cambiamento importante: non consentire il rimpatrio verso paesi che prevedono il carcere o, peggio ancora, la pena di morte per motivi legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Questo vale per tutte le persone: uomini gay, donne lesbiche, transessuali. La valutazione spetta, come in tutti gli altri casi stabiliti dalla legge (Bossi-Fini), alle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Oppure in sede di ricorso, al giudice. Mi chiedo quindi se la collega Meloni sia favorevole alla pena di morte per il fatto di essere gay, lesbiche e trans».