Il nuovo corto firmato dal regista Ferzan Özpetek per UniCredit proietta nuovamente il maestro di origini turche nella dimensione, a lui congeniale, della rappresentazione dei sentimenti familiari con l’evidente scopo di abbracciare qualsiasi tipo di famiglia, non solo quella cosiddetta tradizionale.
Özpetek ci restituisce le immagini di una giornata dimessa, il Natale del 2020 appunto, un Natale senza fasti e senza clamore, che può trasformarsi, comunque, in una festa intima, non priva di gioia e partecipazione. Una narrazione ben congegnata, in cui emerge il contrasto tra la città deserta, quasi spettrale nonostante alcune meste luminarie natalizie, e il calore soffuso e rassicurante degli ambienti domestici, unici rifugi sicuri al tempo del Coronavirus.
Agli sguardi fuggitivi e preoccupati dei pochi rimasti in strada e dei commercianti che fanno i conti con l’ombra del fallimento, fa da controcanto la serenità e la solidità dei sentimenti che si svelano nel tepore casalingo: il nido domestico quale avamposto di tutte le soluzioni, sia di quelle lavorative sia di quelle sociali. Insomma, una celebrazione della solidità della famiglia – anche di quella formata da due uomini – secondo un cliché decisamente convenzionale e borghese che, pur edulcorando notevolmente la realtà in cui viviamo (la famiglia è spesso una trappola e non un porto sicuro), instilla un po’ di speranza e fiducia nei cuori di chi si lascia rapire dalle belle immagini e dall’impareggiabile estetica di Özpetek.
Dello spot sono state realizzate tre versioni della durata rispettiva di 180, 90 e 30 minuti secondi, nell’ultima della quale la sequenza sulla coppia gay risulta tagliata.