Incontro con le associazioni Lgbti+ per parlare del prosieguo dei lavori della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo e raccogliere dalle stesse osservazioni al riguardo. A organizzarlo per giovedì 17 dicembre, ore 18:00, la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino: all’evento in streaming parteciperanno tutti i componenti M5s della Commissione Giustizia di Palazzo Madama.
Senatrice Maiorino, il 4 novembre scorso è stato approvato alla Camera quello che è conosciuto come pdl o ddl Zan. A poco più di un mese lei annuncia un incontro con le associazioni: com’è nata l’idea?
L’idea nasce soprattutto dal fatto che questa pandemia ha sfilacciato i rapporti al di là di ogni immaginazione. Quindi l’incontro è stato soprattutto voluto per riallacciare i rapporti: con le associazioni si era infatti lavorato benissimo sin dall’inizio per la stesura del testo di legge. Poi, appunto, la pandemia ha un po’ interrotto tutto, anche perché qui al Senato è stato bloccato l’esame di qualunque altro provvedimento che non riguardi l’emergenza sanitaria. Dovendo adesso finalmente arrivare, pandemia e Casellati permettendo, questa legge di contrasto all’omo-lesbo-bi-transfobia al Senato, mi è sembrato opportuno prepararsi, riallacciare i rapporti e anche raccogliere dalle associazioni le osservazioni sul percorso fatto finora. Sappiamo che l’ideale sarebbe non toccare più questa legge e approvarla così come è. Ulteriori modifiche sarebbero da evitare per non incappare in ulteriori ostruzionismi come abbiamo visto alla Camera. Però credo che il confronto sia sempre comunque necessario.
Sappiamo però bene che apportare modifiche al pdl approvato in prima lettura, che è fra l’altro un buon testo, ne comporterebbe un ritorno alla Camera e un ulteriore allungamento dei tempi. Oltre a costituire un’incognita non da poco…
Credo anch’io che il testo licenziato alla Camera sia un buon testo nonostante avessi espresso, e lo confermo, il mio rammarico per il famoso articolo 3 (ora articolo 4), dal mio punto di vista non necessario. Ma per altri ovviamente lo è stato. Ritengo comunque che sia un’ottima legge e che vada portata a casa così come è. Fra l’altro credo, senza false modestie, che noi, come Movimento 5 Stelle, siamo i soggetti più credibili perché siamo gli unici a non aver presentato alcun emendamento alla Camera. Quindi, fa un po’ sorridere che si dica a noi che il testo non va cambiato. Per noi, fin dall’inizio, esso andava benissimo così come era stato licenziato dalla Bicameralina e lo avremmo votato così come era. D’altra parte, il testo emendato è stato approvato a larghissima maggioranza, per cui il risultato va impacchettato e portato a casa.
Alla Camera il relatore, come si sa, è stato Alessandro Zan, che è del Pd. Cosa succederà al Senato?
Il fair play politico vorrebbe che ora al Senato il ruolo di relatore passasse all’altro maggior partito di maggioranza relativa. Fra l’altro il testo approvato alla Camera viene per tre quarti dal testo mio e del Movimento 5 Stelle. È stato fatto un grande lavoro che credo sia giusto venga coronato con il ruolo di relatore.
Crede che sarà lei la relatrice?
Me lo auguro (ridendo).
In conclusione, che tempi prevede al Senato?
Detto molto fuori dai denti, dipende da quando cadrà l’”editto” Casellati, sulla base del quale le Commissioni non possono occuparsi di nulla all’infuori dell’emergenza. Credo che tutto ciò debba finire a gennaio anche se non è stato dato un termine preciso al riguardo. Non bisogna poi dimenticare che il testo deve passare in Commissione Giustizia, il cui presidente è della Lega. Temiamo perciò un ulteriore ritardo nella presa in carico dell’inizio dell’esame ma ce la faremo.