Per la prima volta nella storia del governo della Repubblica ellenica un gay apertamente dichiarato va a ricoprire un incarico nell’esecutivo. Si tratta del 44enne Nikolas Yatromanolakis, che a seguito del nuovo rimpasto voluto da Kyriakos Mitsotakis (il secondo in cinque mesi disposto dal premier di centrodestra e presidente di Nuova Democrazia [Νέα Δημοκρατία]), e del giuramento prestato lunedì è diventato viceministro del dicastero della Cultura e dello Sport con delega alla Cultura contemporanea. Riconfermata la titolare del ministero, l’indipendente Lina Mendoni, mentre la delega allo Sport è andata a Lefteris Avgenakis.
Nato nella capitale greca il 17 marzo 1975 dallo scrittore e docente universitario Georgios Yatromanolakis e dall’accademica Rena Lekanidou, il viceministro si è laureato in Scienze politiche e Relazioni internazionali presso l’Università Panteion di Atene e conseguito un ulteriore grado accademico in Politiche pubbliche presso la John F. Kennedy School dell’Università di Harvard. Attivista per i diritti umani e, in particolare, delle persone Lgbti+, Yatromanolakis è stato tra i fondatori del partito di centrosinistra Potami. Prima di diventare viceministro, era stato designato, il 1° agosto 2019, Segretario generale della Cultura Contemporanea con l’insediamento del Governo Mitsotakis.
Nonostante la nomina di Yatromanolakis è innegabile la svolta decisamente conservatrice data al suo Gabinetto dal premier col nuovo rimpasto. Tra i nomi scelti da Mitsotakis, che ha un grande consenso nei sondaggi e, secondo gli analisti, punta a possibili elezioni anticipate, spiccano infatti i nomi di Makis Voridis e Sofia Voultepsi.
Il primo, che da ministro dell’Agricoltura è stato promosso all’Interno, è approdato a Nuova Democrazia nel 2012 dopo la militanza nei partiti d’estrema destra e ultranazionalisti Fronte Ellenico (1994-2005), da lui fondato nel 1994 e il cui motto fino al discioglimento era “Cartellino rosso per gli immigrati irregolari”, e LAOS (2005-2012). Su Voridis pesano consistenti accuse di filonazismo e antisemitismo. La seconda, che è un’ex giornalista e occupa da lunedì la poltrona di viceministra dell’Immigrazione con delega all’Integrazione dei Rifugiati, è nota per aver definito i migranti, durante un dibattito televisivo nel 2014, «invasori disarmati».