Per questo inizio 2021 con ennesime restrizioni dovute all’aumento dei contagi da Covid-19, Netflix fa decisamente un bel regalo ai suoi utenti Lgbt+ (e non solo). Infatti dal 2 gennaio è disponibile sulla celebre piattaforma streaming Rocketman, pellicola del 2019 sulla vita di Elton John, interpretato da un superlativo Taron Egerton. Alla regia del film c’è Dexter Fletcher, mentre la sceneggiatura è firmata da Lee Hall.
Il film non racconta solo l’infanzia, l’adolescenza e l’ascesa al successo del grande cantante britannico. Ma affronta anche temi importanti come la solitudine, l’interiorizzazione dello stigma e il coming out di un gay tra gli anni ‘60 e i ‘90.
La storia della carriera di Elton John è infatti anche la storia di un omosessuale che, al di là della propria posizione sociale e al di là del livello personale di libertà raggiunto, deve emanciparsi da una vergogna e un senso di soggezione. Vergogna e senso di soggezione, che gli derivano dal pregiudizio respirato, fin da piccolo, nei confronti del proprio orientamento e della propria emotività “non conforme” agli standard della società borghese eteropatriarcale. La disperazione e la solitudine che hanno intossicato la vita della rockstar, conducendolo quasi alla morte proprio mentre la sua fama artistica cresceva in maniera planetaria, sono lo specchio dell’iniziale mancata accettazione dell’artista e dell’incapacità che l’artista aveva di amare se stesso per quel che è. Condizioni, questem ben note a tante persone Lgbt che, proprio come Elton John, hanno convissuto fin dalla più tenera età con il senso di vergogna e di disprezzo inculcato dalla società.
Cardini di liberazione, sembra però suggerirci il film, sono l’amicizia – nel caso di Elton John quella inossidabile con il poeta e musicista Bernie Taupin – e l’amore, quello vero, che nasce dalla pace con se stessi e con il proprio passato. Una specie di catarsi rinnovatrice, che ha reso l’uomo-razzo non solo una leggenda per il mondo della musica ma anche un punto di riferimento per chi si batte da sempre per i diritti delle minoranze.