Ricorre oggi il 23° anniversario del suicidio dello scrittore e poeta sancataldese Alfredo Ormando, che si diede fuoco in piazza San Pietro per protestare – come scrisse in una lettera a un amico – «contro la Chiesa che demonizza l’omosessualità, demonizzando nel contempo la natura, perché l’omosessualità è sua figlia».
Per anni in tale data anniversaria, celebrata anche come Giornata per il Dialogo tra le religioni e l’omosessualità, attiviste e attivisti Lgbti+ si sono riuniti davanti piazza San Pietro per commemorare il suicidio-sacrificio di Alfredo e rilanciarne il messaggio di protesta.
Oggi ha compiuto da solo un tale duplice gesto Andrea Maccarrone, ex presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli, che ricordando a Gaynews come Ormando fosse «morto dieci giorni dopo atroci sofferenze per le ustioni riportate», ha aggiunto: «Per molti anni il movimento Lgbtq+ romano ha voluto ricordare il suo gesto estremo con una manifestazione sul posto. Ma, negli ultimi anni, non si è più fatto nulla. Per questo motivo ho pensato di rendergli omaggio, ricordandolo e anche ridando attualità al suo gesto di estremo, tragico coraggio che ha puntato il dito contro le sofferenze e la violenza che le posizioni della chiesa provocavano e provocano a milioni di giovani Lgbtq sul piano psicologico, familiare, sociale e persino della legislazione».