Un’iniziativa davvero eccezionale consolida l’ormai legame “arcobaleno” tra Taffo, agenzia funebre di Roma, e la comunità Lgbt+. Come la stessa ditta ha annunciato oggi sui social, in seguito alla morte di Gianna, donna trans 49enne di Andria, si è ripetuto il consueto “oltraggio” alla sua identità, identità con cui la conoscevano tutti. Infatti la famiglia ha deciso di affiggere manifesti funebri con il nome al maschile.
Taffo ha, pertanto, deciso di riscriverne il testo per darle un rispettoso ultimo saluto e ha ringraziato Vladimir Luxuria per la segnalazione. Ed è proprio l’artista ed ex parlamentare a raccontarci qualcosa in più su Gianna.
«Ho conosciuto Gianna quest’estate durante un dibattito ad Andria. Lei era tra il pubblico e prese la parola al termine del dibattito quando fu chiesto chi voleva intervenire – racconta Luxuria -. Ricordo che lei con la voce rotta dal pianto, gli occhi impastati di lacrime e rimmel, raccontò della sua vita così difficile, piena di emarginazione, di tanta povertà, del fatto di sentirsi scartata e umiliata. Mi fece molta impressione e alla fine del dibattito mi appartai con lei, che mi raccontò della sua vita, della sua esperienza in carcere, del suo rifugiarsi nell’alcol, della casa dove viveva senza elettricità e senza riscaldamento, del fatto che a volte faticava a mettere insieme il pranzo con la cena».
Ha quindi aggiunto: «Ho saputo della sua scomparsa e dei manifesti. Io voglio gettare un ponte, voglio sperare che sia stata davvero l’ignoranza di chi magari ha delegato un’agenzia funebre che si è basata solo sui documenti e non sul nome con cui tutti la conoscevano. Spero si possa rimediare al più presto e, anche se Gianna non aveva un buon rapporto coi genitori e con il fratello, spero che l’amore del sangue possa portarli a rispettare la dignità di una donna transgender. Ringrazio moltissimo Taffo: ha fatto una cosa molto bella e sono rimasta davvero molto colpita da questa iniziativa».