Dopo l’ordine esecutivo «sulla prevenzione e la lotta alla discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale», firmato il giorno stesso dell’insediamento alla Casa Bianca, Biden ha oggi provveduto a revocare i due Memorandum trumpiani – rispettivamente del 25 agosto 2017 e 23 marzo 2018 – che vietavano alle persone transgender di arruolarsi e prestare servizio nelle forze armate.
Nel relativo ordine esecutivo, dopo aver premesso che «tutti gli americani qualificati a prestare servizio nelle forze armate degli Stati Uniti dovrebbero essere in grado di poterlo fare», il 46° presidente degli Usa ha osservato: «È mia convinzione come comandante in capo delle forze armate che l’identità di genere non debba essere un ostacolo al servizio militare». Da qui la conseguenza: «Pertanto, sarà politica degli Stati Uniti garantire a tutti gli individui transgender, che desiderano prestare servizio nell’esercito degli Stati Uniti e possono soddisfare gli standard appropriati, di essere in grado di farlo apertamente e senza discriminazioni».
Con un twitter Biden ha così sintetizzato il significato e la finalità dell’atto: «Oggi ho abrogato il divieto discriminatorio per le persone transgender di servire nell’esercito. È semplice: l’America è più sicura quando chiunque è qualificato per servire può farlo apertamente e con orgoglio».
Today, I repealed the discriminatory ban on transgender people serving in the military. It’s simple: America is safer when everyone qualified to serve can do so openly and with pride.
— President Biden (@POTUS) January 25, 2021