Nell’auspicare ieri «che il Partito Democratico sia determinante nella costruzione di una linea politica progressista, anche con un governo Draghi dalle caratteristiche tutte da definire», l’europarlamentare dem Brando Benifei ha però indicato «alcune priorità per noi irrinunciabili» da legare al «sostegno a questo tentativo voluto dal presidente della Repubblica».
Tra queste insieme con «la proroga del blocco dei licenziamenti e una contestuale riforma degli ammortizzatori sociali», «la riforma fiscale per rendere il nostro sistema più progressivo e più favorevole alle esigenze delle nuove generazioni, un Recovery Plan nazionale per progetti di sostenibilità ambientale e di sviluppo digitale che siano davvero all’insegna dell’inclusione», anche «l’approvazione della legge Zan contro l’omofobia».
È invece oggi arrivato dal sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella e da Angela Bagni, consigliera della metrocittà delegata alle Pari opportunità, l’appello – unito a quello già lanciato da più parti – al «Senato a fare quanto possibile per una celere approvazione del testo di legge, che è già stato esaminato dalla Camera. Il disegno di legge contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Si tratta di una proposta di legge i cui contenuti innovativi consistono soprattutto nell’approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e violenze, che tiene conto dell’identità sessuale della persona nelle sue varie componenti (sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere); la norma inoltre non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che subiscono discriminazione e violenza».
Nardella e Bagni hanno poi osservato che «grazie a questa proposta di legge saranno punibili anche i comportamenti che istigano all’odio, la violenza di matrice omolesbobitransfobica o quella basata su sesso e genere alla stregua delle condotte fondate sull’odio etnico, razziale e religioso. Bisogna prendere atto che si susseguono da anni fatti di cronaca legati all’aumento del numero e della gravità di atti di violenza nei confronti di persone omosessuali e transessuali. Inoltre sono stati messi in luce dagli organi di stampa numerosi eventi violenti in tutto il Paese legati a discriminazioni per motivi di orientamento sessuale e identità di genere, spesso commessi da gruppi nei confronti di singole persone identificate come omosessuali o di coppie omosessuali, anche nel pieno centro di molte città italiane».