Giudizio favorevole di Franco Grillini sul neo governo Draghi. Ad Adnkronos il presidente di Gaynet e direttore di Gaynews.it ha soprattutto plaudito alla «riconferma di Elena Bonetti alle Pari Opportunità e alla Famiglia».
Per Franco Grillini si tratta di «un segnale che fa ben sperare sulla legge contro l’omotransfobia. Se al suo posto vi fosse stato un esponente leghista, la strada sarebbe stata in salita. Con Bonetti, che gestisce il tavolo delle associazioni Lgbt presso il ministero stesso in collaborazione con l’Unar, noi già collaboriamo e questo è un fatto molto positivo. Pare poi di capire che una buona maggioranza dei componenti del neo governo è favore dei diritti civili. Insomma, tutti segnali positivi. Altra buona notizia è la riconferma della ministra Lamorgese all’Interno che vuole la reintroduzione della dicitura ‘genitori’ sulle carte d’identità dei minorenni. Un dicitura corretta che definisce semplicemente tutte le forme familiari».
Per il direttore di Gaynews.it non desta particolari preoccupazioni la presenza di tre ministri leghisti dal momento che «non sono salviniani. E poi è cambiato il governo non la legislatura, quindi la maggioranza che ha votato alla Camera la legge Zan – di iniziativa parlamentare – c’è ancora anche al Senato. È comunque importante che da parte del governo vi sia un sostegno. La speranza è che con questa maggioranza vi sia anche un cambio di atteggiamento della Lega che finora è stata ferocemente contraria alle nostre battaglie».
Grillini ricorda che «la legge sulle unioni civili ha avuto un grandissimo successo – e nessuno ora si sogna di metterla in discussione: ne sono state ormai celebrate in Italia almeno 60.000 di unioni. Ora tocca ad altri provvedimenti. Innanzitutto, come dicevo, l’approvazione della legge Zan al Senato, che va calendarizzata più in fretta possibile: siamo gli unici in Europa a non averla. Ma anche l’istituzione della Commissione per i Diritti umani (iter già cominciato alla Camera) che l’Onu ci chiede da ben 27 anni».
Come osservato infine dal direttore di Gaynews.it, «non c’è sviluppo economico senza sviluppo civile, mi auguro che il nuovo governo ne tenga conto. Von der Leyen ha lanciato l’agenda Lgbt per i prossimi 10 anni, sappiamo dell’impegno di Biden sui diritti delle persone omosessuali. In tale contesto, se nasce un esecutivo italiano in cui l’europeismo è il principale marchio di fabbrica, non si possono certo tralasciare i diritti. E mica si può essere europei solo per il Recovery Fund!».