Iniziato alle 16:30 in piazza Unità d’Italia a Trieste e organizzato da Arcigay Arcobaleno Odv, il sit-in Basta omofobia nel Consiglio comunale è la risposta del mondo associazionistico Lgbt+ all’ennesima uscita omofoba di Fabio Tuiach.
Il 17 febbraio, all’indomani del pestaggio dell’attivista Antonio Parisi e di altri due ragazzi a Morlupino, l’ex pugile, eletto consigliere comunale a Trieste con la Lega, poi passato con Forza Nuova e attualmente nel Gruppo Misto, aveva scritto sul social russo VKontakte: «Un esponente Lgbt è stato picchiato e scoppia il caso omofobia a Trieste, siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo di paesi non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’Est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi».
Ma l’amara e ben diversa veridicità dei fatti è stata raccontata ancora una volta da Antonio in un video girato nel pomeriggio.
Col sit-in odierno Arcigay Arcobaleno ha denunciato «per l’ennesima volta l’omolesbobitransfobia strisciante nel consiglio comunale» e chiesto le dimissioni di Tuiach.
Nell’annunciare la partecipazione di Sinistra Italiana alla manifestazione, il deputato Nicola Fratoianni, che era già intervenuto negli scorsi giorni sull’aggressione di Morlupino, ha dichiarato: «Questo consigliere comunale non è nuovo a discorsi violenti, per lui i femminicidi non esistono, si è scagliato contro la senatrice Segre ed è profondamente antisemita tanto da pubblicare una foto di Hitler gioioso sul suo profilo social Vk il Giorno della Memoria e una cosa è certa: non è in grado di ricoprire un ruolo istituzionale nel nostro ordinamento democratico. La giustizia dovrò fare il suo corso, ma la politica e le istituzioni devono porsi il problema di impedire il ripetersi di queste vergogne».
Nella tarda serata di ieri I Sentinelli di Milano, la dinamica associazione fondata da Luca Paladini, hanno annunciato su Facebook la decisione di denunciare Tuiach alla Procura della Repubblica di Trieste grazie al supporto dell’avvocata Paola Ponte.
«I contenuti – si legge nel post – sono ancora più gravi in ragione della figura dell’autore Consigliere Comunale di Trieste, personalità in vista e con incarico istituzionale. Le parole utilizzate non possono che essere considerate un incitamento all’odio sulla base dell’orientamento sessuale. Le parole formano uno scritto allusivo solo in apparenza, ma che denota e specifica un tratto significativo, caratterizzato da pesante intolleranza e sprezzante omofobia. La denuncia vuole essere anche l’occasione per ricordare l’esigenza di avere presto approvata la legge Zan contro l’omolesbobitransobia che non può più aspettare».