In una lunga intervista, rilasciata oggi a La Stampa, la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti ha riconfermato che le misure del Family Act, tra cui l’assegno mensile unico, riguarderanno tutti i figli a carico fino all’età adulta, compresi quelle delle coppie omogenitoriali.
«Si tratta di una misura universale – ha spiegato la titolare del dicastero senza portafoglio – che certamente sostiene le famiglie ma soprattutto è uno strumento di riattivazione economica. Il Family Act si rivolge alle nuove generazioni e riconosce tutti i bambini come valore, al di là del contesto familiare. Questa visione è già stata votata per la parte dell’assegno da tutto l’arco parlamentare ed è partendo da questa unità che dobbiamo continuare a lavorare».
Circa il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne Bonetti, anche alla luce degli ultimi numerosi casi di femminicidio, ha detto: «Entro fine marzo partiranno i tavoli per la stesura definitiva del nuovo piano strategico antiviolenza alla fine del 2020 sono stati ripartiti i fondi alle Regioni. Per la proposta di riparto delle risorse del 2021 stiamo costituendo la cabina di regia. Il nuovo piano sarà in continuità con i precedenti ma con alcune novità: revisione dei criteri per l’accreditamento dei centri antiviolenza, azione decisa per garantire percorsi di autonomia finanziaria, contrastare la violenza economica». Ha poi insistito su «un lavoro educativo non rinviabile, che va dal linguaggio ai legami di comunità per non lasciare sole le donne».
Ha inoltre ricordato come il presidente del Consiglio Mario Draghi abbia «posto l’attenzione sul valore delle donne nel Paese. C’è la volontà che questo diventi strutturale. È un percorso avviato già con il Family Act». Al contempo, secondo la ministra renziana, «servono anche misure urgenti a sostegno del lavoro femminile. Credo che questo punto vada trattato con una fiscalità agevolata. Il Family Act prevede anche una riforma dei congedi parentali ed è urgente lavorare sulla parità salariale».