Dopo la violenta campagna, lanciata in gennaio dall’episcopato cattolico e da alti rappresentanti delle altre confessioni cristiane e della comunità musulmana, agenti della Sicurezza nazionale ghanese hanno ieri perquisito e chiuso ad Accra la sede di Lgbt+ Rights Ghana, inaugurata il 31 gennaio scorso alla presenza di numerosi componenti del corpo diplomatico estero.
Nel dare la notizia su Twitter, i responsabili dell’associazione hanno chiesto «alle organizzazioni per i diritti umani e ai nostri alleati di condannare questi attacchi e gli atroci crimini di cui siamo vittime».
Nella giornata di oggi Lgbt+ Rights Ghana ha poi invitato con un altro tweet «tutti i nostri componenti e i ghanesi queer a mantenere la calma. Niente panico. Trionferemo. La polizia avrà pur fatto irruzione nel nostro ufficio chiudendolo. Ma il vero ufficio è nei nostri cuori e nelle nostre menti».
At this moment, we no longer have access to our safe space and our safety is being threatened. We call on all human rights organizations, and allies to speak out against these attacks and hate crimes we are being subjected to. #LetItBeKnown.#LGBTRightsInGhana pic.twitter.com/a05RjqNBXz
— LGBT+ Rights Ghana (@LGBTRightsGhana) February 24, 2021
Il Ghana è uno dei 69 paesi al mondo in cui i rapporti tra persone dello stesso sesso sono reato: essi vi sono puniti fino a tre anni di carcere.