Nonostante fosse stata già sollevata due anni or sono, la questione del corso Educazione all’affettività presso il Centro scolastico paritario La Traccia, gestito a Calcinate (Bg) dalla C.p.e, cooperativa sociale legata a Comunione e Liberazione, continua a pesare come un macigno. E a essere irrisolta nonostante le rassicurazioni date dal segretario generale dell’istituto.
Sul sito de La Traccia – come recita l’esposto al Provveditorato territoriale di Bergamo – «si legge che “la regia del corso è affidata all’insegnante di scienze e si svolge per oltre due mesi durante la primavera delle classi terze”. L’insegnante in questione, il prof. Armando Baldissin, da più di dieci anni affidatario del suddetto corso, nell’affrontare la materia si avvale di schede didattiche che vengono dal medesimo fotocopiate e distribuite agli studenti. Le schede sono tratte prevalentemente dal libro Educare all’affettività, edito nel 2011 da Itaca Edizioni e scritto dallo stesso Baldissin sulla base della sua esperienza didattica nella scuola paritaria. Il libro risulta patrocinato dalla scuola (sul retro del libro è infatti impresso il logo della scuola La Traccia) e incluso dall’istituto nel catalogo dell’offerta editoriale che ogni anno viene destinata ai docenti e alle famiglie».
Che cosa insegni Baldissin è ampiamente illustrato nell’esposto, che, redatto oggi da Stefano Ponti e sottoscritto già da oltre 200 persone – tra cui anche l’ex eurodeputata Pia Locatelli, il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, le assessore alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi e Nadia Ghisalberti – e sei associazioni, è così sintetizzato nel testo della petizione lanciata sulla piattaforma change.org: «La Traccia, da più di dieci anni, propone a centinaia di adolescenti un’educazione sessuale che rafforza gli stereotipi di genere e un rigido binarismo dei ruoli di genere. Inoltre, il corso di educazione sessuale demonizza la pornografia, l’autoerotismo; mette sullo stesso piano omosessualità, bisessualità e pedofilia; afferma che l’omosessualità sarebbe un “disturbo psicologico”, un “vizio” simile all’alcolismo, derivante dal sentirsi dei “maschi falliti” o delle “femmine mancate”; precisa che può essere curata con le terapie riparative ricorrendo ad uno psicologo; asserisce che i genitori omosessuali avrebbero una maggiore propensione a compiere atti di pedofilia sui propri figli (!)».
Con l’esposto-petizione si chiede alla dirigente del Provveditorato, Patrizia Graziani, di «adoperarsi al più presto per attivare i controlli necessari sull’offerta educativa della scuola paritaria La Traccia di Calcinate, adottando tutte le misure idonee ad assicurare la tempestiva sostituzione dell’attuale insegnamento dell’educazione all’affettività offerto dalla scuola (di carattere antiscientifico e discriminatorio) con un insegnamento condotto da personale qualificato e rispettoso delle pari opportunità tra uomini e donne, nonché dell’identità sessuale degli adolescenti Lgbti, in ossequio ai princìpi della Carta costituzionale».