Dopo la due giorni Le normative sui crimini d’odio omotransfobico in un quadro comparativo si terrà domani in modalità online il seminario La storia del movimento Lgbti+ tra diritto d’autore e tutela dei dati personali – L’importanza dell’utilizzabilità della documentazione “storica” nel percorso di visibilità, presenza sociale e riconoscimento dei diritti delle persone Lgbti+. Ulteriore tappa del progetto Informazione e persone Lgbti, realizzato da Gaynet con il sostegno dell’Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, esso sarà trasmesso sui canali Facebook e YouTube di Gaynet a partire dalle ore 15:00.
Ad aprire il simposio, ideato e organizzato dal giurista Antonio Rotelli cui è affidata la moderazione, saranno Agnese Canevari, dirigente Unar, per i saluti istituzionali e Franco Grillini, presidente di Gaynet e direttore di Gaynews, per l’introduzione. Le relazioni saranno tenute da Luca Locati Luciani (collezionista di materiale Lgbti+), Sara De Giovanni (Centro di documentazione “Flavia Madaschi”. Cassero Lgbti Center), Andrea Pietro Longoni (avvocato dello Studio legale Bergmann di Milano) e Tommaso Mauro (socio di Rete Lenford – Avvocatura per i diritti Lgbti).
«Il seminario – spiega il direttore di Gaynews, Franco Grillini – affronterà il tema dell’utilizzo e della valorizzazione di materiali meno vecchi di 70 anni, rassegne stampa, libri e testi che sono in qualche modo coperti dal diritto d’autore. C’è un problema di ricerca storica e di ricostruzione di ciò che il movimento Lgbti ha prodotto, dei momenti principali che hanno portato al grande cambiamento culturale degli ultimi decenni. È necessario mettere a disposizione di tutte e tutti la memoria storia, affinché il passato sia utilizzato per rendere migliore il presente e il futuro».
Contattato dalla nostra redazione, Antonio Rotelli ha dichiarato: «Il seminario intende affrontare le questioni giuridiche che spesso assillano chi possiede o gestisce materiali che riguardano le persone e il movimento Lgbti+. Si tratta di materiali vari, di enorme importanza per la memoria collettiva, per i ricercatori e per il grande pubblico che però spesso non si sa come trattare, se possono essere ceduti, condivisi o pubblicati. È importante che la cultura e la storia Lgbti+, in particolare degli ultimi cento anni, quelli che sono stati testimoni di conquiste sociali e di diritti, diventino patrimonio conosciuto e condiviso. Soprattutto, speriamo con il seminario di riuscire a dare un contributo per poterlo fare sempre più e meglio».