«Decisione davvero rivoluzionaria». A definire così in un tweet l’odierna sentenza inappellabile del tribunale di primo grado di Sapporo, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso, è stata alcune ore fa una commossa Kanako Otsuji, prima parlamentare giapponese dichiaratamente omosessuale.
本当に画期的判決です(涙) https://t.co/eQf5nrSZ1B
— 尾辻かな子 (@otsujikanako) March 17, 2021
同性婚訴訟「法の下の平等」違憲判断 訴えは棄却 https://t.co/U3ABgvZn4l
これは本当に画期的判決。
司法が同性婚ができない状態は憲法14条違反、法の下の平等に反する、違憲と認めました。
棄却なので国は控訴できない。#結婚の自由をすべての人に#札幌0317
— 尾辻かな子 (@otsujikanako) March 17, 2021
La deputata lesbica, componente di Rikken-minshutō, si è detta «molto molto felice» della decisione, chiedendo «alla Dieta, in quanto ramo legislativo dello Stato, di deliberare su una proposta di modifica del Codice civile per rendere possibili» le nozze egualitarie.
本当に本当にうれしい。原告、弁護団の皆さん、本当にありがとうございます!
実質的勝訴です。
そして、立法府である国会がこの判決をうけ、私たちが提出している同性婚を可能とする民法改正案の審議を。#結婚の自由をすべての人に #札幌0317 https://t.co/ypcME4XhDG— 尾辻かな子 (@otsujikanako) March 17, 2021
La corte distrettuale, nel giudicare il ricorso di tre delle 13 coppie omosessuali (cinque di donne e otto di uomini) contro il Governo giapponese, ha stabilito che l’inabilità delle persone dello stesso sesso a contrarre matrimonio viola l’articolo 14 della Costituzione dell’Impero del Sol Levante sulla piena uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.
Il Giappone e l’Italia (anche se nel nostro Paese sono state approvate, l’11 maggio 2016, le unioni civili) restano gli unici due Paesi del G7 a vietare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.