Surbo è un comune di oltre 14.000 abitanti in provincia di Lecce, che, sciolto l’11 maggio 2018 per infiltrazioni mafiose, ha come sindaco, dal 22 settembre 2020, il docente universitario Oronzo (detto Ronny) Trio.
Nel corso della seduta consiliare dell’11 febbraio scorso il primo cittadino, definendo il Consiglio comunale «il Parlamento della città», ha dichiarato: «Mi rendo conto che il Parlamento non ci dà buoni esempi, abbiamo visto prostitute, trans, abbiamo visto di tutto all’interno del Consiglio comunale, abbiamo visto malavitosi, mafiosi, perché tali sono stati dichiarati con sentenza passata in giudicato».
Non rilevando forse che Trio si stesse riferendo alla situazione locale e – come sopra detto – parlando del Consiglio comunale di Surbo quale «Parlamento della città», l’ex parlamentare Vladimir Luxuria ha letto come rivolte a sé le parole manifestamente offensive verso le persone transgender scrivendo ieri su Facebook: «Ne ho sentite tante su di me però associarmi a malavitosi e mafiosi mi sembra davvero troppo. Mi auguro che qualcuno si dissoci».
Tra i primi a dissociarsi proprio Ronny Trio attraverso un post. «Sono rammaricato e mortificato – si legge – per quanto accaduto in un recente consiglio comunale durante il quale, nella concitazione determinatasi dal confronto e dalla dialettica politica, mi sono lasciato andare ad una espressione che ha ingenerato un equivoco non voluto e che, in particolare, non rispecchia il mio pensiero. Mi scuso pubblicamente dunque per aver involontariamente offeso le persone trans rispetto alle quali, nonostante la frase possa indurre ad altro significato, nutro profondo rispetto e considerazione per il percorso umano di autodeterminazione intrapreso. Mi rendo conto, e ne sono addolorato, che il passaggio del mio intervento possa aver ferito molte persone, alle quali vorrei con questo mio messaggio, esprimere e rinnovare le mie più sincere scuse. In particolare, vorrei che il mio pensiero giungesse all’on. Vladimir Luxuria, che ho già personalmente contattato e che ringrazio per avermi voluto ascoltare e per aver accettato le mie scuse. La aspetto a Surbo, una città aperta e inclusiva».
Innumerevoli gli attestati di stima a Vladimir Luxuria, tra cui quelli del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli. Secondo il presidente Claudio Mazzella, «la candidatura di Vladimir […] convintamente sostenuta» all’epoca dalla storica associazione romana, «è stata concretamente importante per la visibilità e l’affermazione delle persone Lgbt+. Quindi, più Luxuria in parlamento e nella società civile e meno sindaci oscurantisti e transfobici e misogini».