Ospite a Dimartedì, Enrico Letta ha dichiarato: «Ci sono discussioni, come quelle sui diritti, sulle quali non abbiamo nessuna intenzione di ammainare le nostre bandiere, perché le nostre bandiere non sono astratte. Quando parlo della legge Zan, parlo di cose che porterebbero il nostro Paese nel futuro, ci toglierebbero dal Medioevo».
Nel frattempo, in vista dell’Ufficio di presidenza della Commissione Giustizia del Senato, fissato alle 14:00 di domani dal presidente Andrea Ostellari, Pd, M5s, LeU, Iv e Autonomie confermano che chiederanno l’incardinamento della disegno di legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo.
«Conto nella correttezza di Ostellari – ha affermato Franco Mirabelli, vicepresidente del Partito democratico al Senato e capogruppo Pd in Commissione Giustizia – che credo non abbia l’interesse a trascinare questa vicenda oltre questo punto. Si tratta di una legittima richiesta da parte della maggioranza dei gruppi della Commissione. Nel caso contrario chiederemo la convocazione della Commissione già nella giornata di domani, al massimo nella mattinata di giovedì, per poter votare e finalmente incardinare il ddl».
Il senatore dem ha quindi aggiunto: «Sarebbe stravagante l’idea che ci siano forze parlamentari che possano impedire il percorso a ddl già votati alla Camera e che la maggioranza in commissione vuole discutere. Potere di veto non lo ha nessuno, non lo ha nemmeno la Lega. È un provvedimento parlamentare non coinvolge il governo e non sta negli accordi di governo quindi credo che si debba dare la possibilità al parlamento di lavorare».
Mirabelli non ha mancato di dire la sua sulle obiezioni benaltriste di Lega e Fdi: «Molti affermano: Il parlamento ha altre cose da fare. Ma il parlamento sta facendo quello che deve fare e che il governo gli propone di fare per stare vicino ai cittadini, garantirne la salute e aiutare le imprese. Ci rimane del tempo e penso che la commissione Giustizia non è ingolfata da provvedimenti. C’è tempo per affrontare anche questa questione, trovo risibile contrapporre gli interessi degli italiani con una legge di civiltà come quella contro l’omotransfobia: siamo un paese in cui il parlamento può permettersi di fare tutte e due le cose contemporaneamente».
Sempre oggi la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino, componente della Commissione Giustizia, ha invece realizzato un nuovo video per spiegare a Salvini il ddl Zan. Fra le altre cose la parlamentare ha fatto notare che il suo disegno di legge contro l’omotransfobia, presentata nel marzo 2019 durante il Governo giallo-verde, era stato sottoscritto anche da Ugo Grassi, passato poi dal Movimento al 5 Stelle alla Lega. «Ora io confido nel fatto – così Maiorino – che il senatore Grassi, avendo approvato e sottoscritto il mio disegno di legge, si farà latore del supporto a questa legge anche tra i componenti della Lega al Senato, perché sono sicura, Matteo, che ci siano sensibilità diverse anche nel vostro gruppo».
+Europa ha intanto aderito alla petizione promossa da Da’ voce al rispetto su All Out per l’approvazione definitiva del ddl Zan. «La Commissione Giustizia del Senato – così in una nota – proceda con la massima celerità alla calendarizzazione e approvazione della proposta di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo già licenziato dalla Camera senza stralci, sconti o deroghe che ne pregiudichino la bontà».
Mentre questa petizione ha raggiunto le 103.450 firme, quella promossa, sempre da Da’ voce al rispetto, su Change.org ha invece superato in soli tre giorni le 270.000 firme. A rilanciare entrambe, nel fine settimana, anche Fedez e Chiara Ferragni.