In un’intervista rilasciata al quotidiano cileno La Tercera il giornalista Juan Carlos Cruz riferisce di aver parlato telefonicamente con Papa Francesco della questione del Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede sull’illiceità delle benedizioni a coppie di persone dello stesso sesso.
Cruz, che da adolescente è stato vittima di abusi da parte di don Fernando Karadima, criminale e pedofilo seriale dimesso dallo stato clericale il 27 settembre 2018, e di recente è stato nominato dallo stesso Bergoglio membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, afferma infatti in una risposta: «Non voglio dare l’impressione che stia facendo un’apologia di Papa Francesco e che lui non ne sia responsabile. Ma è necessario comprendere il tutto nel contesto del Vaticano, del fanatismo di alcuni. Lo so, perché ne ho discusso con il Papa, che è molto ferito da quello che è successo».
Secondo Cruz Francesco, che resta comunque «responsabile di tutto» (come s’apprende infatti dalla Nota esplicativa al Responsum, il Papa ne era stato informato e aveva dato il suo assenso alla pubblicazione nell’udienza del 22 febbraio scorso concessa all’arcivescovo segretario della Cdf) «in qualche modo risolverà questa situazione». Anche perché, spiega il giornalista, «il Papa che conosco non è un Papa che si riferisce in quel modo alla comunità Lgbt, anzi».