In Italia esiste una nuova realtà, Advocacy Rainbow Coalition, che lavora sul delicatissimo tema delle disuguaglianze socio-economiche e che è promossa nell’ambito del programma No One Left Behind di Ilga-Europe. Advocacy Rainbow Coalition è un progetto realizzato dall’Associazione Quore, in partenariato con Cgil Nuovi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Edge, Omphalos e Avvocatura per i diritti Lgbti Rete Lenford. Si tratta di una vera e propria rete di associazioni la cui compagine è in continua evoluzione: hanno, infatti, recentemente aderito Famiglie Arcobaleno e l’Italian Gay Lesbian Business Chamber.
Nel corso di quasi un anno di lavoro, Advocacy Rainbow Coalition si è confrontata sulle fragilità socio-economiche della comunità Lgbtqi+ e sulle strategie di advocacy a contrasto dei fenomeni discriminatori proponendo, fra le varie azioni, anche un programma di attività formative finalizzato allo sviluppo di capacity building di attivisti e attiviste e organizzazioni nazionali. La formazione che prevede due percorsi diversi è gratuita e online. Il 21 aprile ha preso il il via la prima sezione Advocacy e progettazione: strumenti per la comunità Lgbtqi+ e, invece, il 4 maggio la seconda Lotta alle discriminazioni nei luoghi di lavoro. Per iscriversi è necessario scrivere all’indirizzo segreteria@quore.org.
Alessandro Battaglia e Silvia Magino, referenti di Quore, raggiunti da Gaynews hanno dichiarato: «Oggi più che mai è necessario raccogliere e sistematizzare le forze. Advocacy Rainbow Coalition, infatti, ha l’ambizione di promuovere e costruire alleanze per incentivare il lavoro di advocacy, anche in prospettiva europea. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha evidenziato ed esacerbato la condizione di emarginazione di molte persone della nostra comunità e per questo, tutte e tutti noi, abbiamo ritenuto di doverci impegnare per sensibilizzare opinione pubblica e per dare vita a programmi efficaci di inclusione socioeconomica. L’Advocacy Rainbow Coalition ha l’ambizione di continuare l’attività di ingaggio e costruzione di alleanze per proseguire il lavoro di advocacy, anche in prospettiva europea».