A tre giorni dall’aggressione omofoba, avvenuta il 29 maggio ai danni di due giovani torinesi che passeggiavano mano nella mano nel centro storico del capoluogo siciliano, Coordinamento Palermo Pride e Arcigay Palermo hanno ieri indetto per sabato 5 giugno, dalle 17 alle 20 una manifestazione di solidarietà e protesta contro l’escalation di violenze e discriminazioni Lgbt+. Intitolata Ci vogliamo vive e vivi, se toccano uno/a tocca tutti/e: fuori la rabbia, la dimostrazione, avrà luogo in piazza Verdi davanti al Teatro Massimo con la partecipazione di associazioni, circoli, movimenti e collettivi. Oltre ai vari interventi è previsto un flash mob sulle note dell’iconico brano di Gloria Gaynor I will survive.
«La pandemia ha cancellato la presenza dei e delle militanti Lgbt+ dalle strade – così il Coordinamento Palermo Pride – come è accaduto a tutti i movimenti che hanno visto fortemente compressa la possibilità di agire lo spazio pubblico. Questa assenza è stata resa ancora più tragica dal chiacchiericcio televisivo e social che, partendo dal ddl Zan, non mette mai l’accento sulle discriminazioni omolesbobitransfobiche ma solo sull’inesistente attacco alla libertà di espressione e all’ordine biologico-naturale. Noi persone Lgbt+ veniamo quindi spostate dallo spazio delle persone vittime di discriminazione a quello di carnefici, colpevoli di attaccare le libertà altrui. Questo clima non può che favorire la recrudescenza di aggressioni verbali e fisiche, di violenze ai nostri corpi ma anche alle nostre parole e al nostro stesso diritto di essere; complice anche la tensione sociale resa esplosiva dalla pandemia. È arrivato il momento di dire basta e di pretendere rispetto per le nostre rivendicazioni e per le nostre vite. Finché ci sarà il Palermo Pride non saremo noi persone Lgbt+ a dover aver paura perché non permetteremo mai che vinca la cultura dell’odio e dell’omolesbobitransfobia».
Per Arcigay Palermo «quanto è successo a Palermo sabato scorso e quanto sta accadendo in tutta Italia in questi mesi è la dimostrazione non soltanto della necessità urgente di una legge che contrasti le violenze motivate per orientamento sessuale e identità di genere ma di quanto questo dibattito pubblico sia orribile perché sta sdoganando la libertà di odiarci, aggressioni quotidiane legittimate da discorsi d’odio perfino all’interno del Parlamento dove è in discussione una legge che avrebbe lo scopo di tutelarci. Torniamo in piazza perché sentiamo il bisogno di urlare la nostra rabbia, quella stessa rabbia che tutti e tutte coloro che stanno dalla parte dei diritti e della libertà hanno provato in queste ore nell’apprendere la notizia e i dettagli dell’aggressione».
Sarà presente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha dichiarato: «Ritrovarsi in piazza, ancora una volta al fianco del Coordinamento Palermo Pride e di Arcigay, è un dovere civile e morale. Oggi più che mai. Per ribadire che ogni forma di violenza è intollerabile e per esprimere piena solidarietà alla coppia omosessuale brutalmente aggredita. Palermo è città dei diritti e dell’uguaglianza che promuove ogni giorno i valori di un cambiamento culturale che non potrà mai essere ostacolato da vili episodi criminali. Ritengo, inoltre, fondamentale manifestare insieme a tutta la cittadinanza per pungolare la politica affinché si approvi prima possibile il ddl Zan. L’aggressione di sabato scorso ci ricorda questa necessità, non più rinviabile».