Dopo la revoca dei due Memorandum trumpiani sul divieto di arruolamento e servizio nelle Forze armate per le persone transgender, disposta dal presidente degli Stati Uniti il 25 gennaio scorso, l’amministrazione Biden è ora pronta a coprire le spese sanitarie di ex-combattenti trans, che intendono sottoporsi a intervento di riassegnazione chirurgica del sesso (anche detto di conferma del genere).
A darne sabato pubblico annuncio, nel corso di un evento del Pride Month a Orlando, è stato Denis McDonough, segretario del Dipartimento degli Affari dei Veterani, che ha dichiarato: «Stiamo apportando questi cambiamenti non solo perché sono la cosa giusta da fare, ma perché possono salvare vite». L’alto funzionario, già capo di gabinetto della Casa Bianca durante la presidenza Obama, ha spiegato che il provvedimento «si basa sulle raccomandazioni dei nostri medici: si tratta pertanto di una decisione sanitaria, che ha impatti reali e significativi sulla salute fisica al pari di quelli sulla salute mentale».
Secondo il National Center for Transgender Equality sono più di 134.000 i veterani e le veterane trans, mentre ammonta a 15.000 il numero delle persone trans che prestano servizio nelle Forze armate.