Non si placa la polemica, e non poteva essere altrimenti, dopo che il Corriere della Sera ha ieri dato la notizia della nota verbale consegnata il 17 giugno dal “ministro degli Esteri” vaticano Paul Gallagher all’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede nel merito. Nota in cui si chiede una riformulazione del ddl Zan in nome di una presunta violazione del concordato del 1984.
Tra le innumerevoli voci a levarsi contro una tale inaudita ingerenza di Oltretevere anche quella di Franco Grillini, presidente di Gaynet e direttore di Gaynews, per il quale «la governance clericale italiana, ormai minoritaria nella Chiesa stessa, prova ad allearsi con Salvini contro il ddl Zan. Leggiamo di una possibile richiesta di esenzione della celebrazione del 17 maggio nelle scuole cattoliche, perfettamente in linea con legge approvata in Ungheria, secondo la quale non si parla di omosessualità sotto i 18 anni. Dobbiamo forse tutelare le scuole omofobe che rifiutano un’azione di prevenzione dell’odio? È questa la richiesta della Chiesa italiana a fronte dell’escalation di aggressioni tra i giovanissimi? Con quale faccia ci si lamenta di una ricorrenza riconosciuta dalla Ue dal 2007 quando il concordato d’epoca fascista garantisce a 13.675 docenti di dottrina cattolica di insegnare qualsiasi cosa al costo di almeno 1,25 miliardi di euro l’anno per lo Stato? Da una parte c’è la promozione dei diritti e del rispetto, dall’altra c’è l’indottrinamento nelle scuole, quello vero, che oggi getta la maschera».
Come rileva l’ex parlamentare, «l’indipendenza tra Stato e Chiesa, quando si tratta di garantire diritti umani umani universali, non può essere subordinata ad accordo alcuno. La legge Zan non riguarda il concordato. Ma, se questa è l’idea che si sono fatti i prelati italici, forse è l’ora di abolire definitivamente questo retaggio fascista. La realtà dei fatti è che questa manovra rischia concretamente di affossare il ddl Zan, proprio mentre non facciamo in tempo a commentare ormai un’aggressione ogni giorno (oggi Torre Annunziata, ieri Padova)».
In conclusione, osserva Grillini, «sappiamo ormai tutti, come dimostrano anche i sondaggi, che la legge non riguarda minimamente la libertà d’opinione. Con questa dichiarazione il Vaticano va oltre e scopre le carte: si rifiuta ufficialmente di insegnare il rispetto per la diversità nelle sue scuole e di prevenire l’odio omotransfobico. Dove sono finiti carità, amore verso il prossimo e cura degli emarginati? A simpatizzare per Salvini e Orbán si sono persi per strada».