Un’incontenibile fiumana arcobaleno si è riversata oggi pomeriggio a Milano e Roma in occasione del Pride. In forma stanziale nel capoluogo lombardo, dove ha avuto luogo presso l’Arco della Pace; in quella classica di corteo nella capitale, dove le numerose persone partecipanti sono partite alle 17:00 da piazza Vittorio per raggiungere piazza della Repubblica tra canti, balli e intonazione di cori del tipo Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato, Italia Stato laico, Vaticano stato invasore, Meglio Zan che Vatican.
Ovunque bandiere rainbow mescolate a quelle di associazioni Lgbt+, organizzazioni umanitarie e sindacati in una con cartelli di Da’ voce al rispetto, campagna nazionale per l’approvazione della legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo, in rappresentanza del cui comitato c’era lo storico attivista Daniele Sorrentino.
Non sono mancate le presenze politiche: se a Roma hanno sfilato, fra gli altri, Carlo Calenda (Azione), Monica Cirinnà (Pd) ed Elio Vito (Forza Italia), a Milano si è registrata la partecipazione di Lucia Azzolina (M5s), Simona Malpezzi e Barbara Pollastrini (Pd) ma, soprattutto, del deputato dem Alessandro Zan, relatore della legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo alla Camera.
Nella capitale presente inoltre anche Cristina Leo, attivista transgender e assessora del Municipio VII di Roma, candidata come consigliera comunale nella lista di Revoluzione Civica.
Ad aprire gli interventi del Pride meneghino il sindaco Beppe Sala, che ha dichiarato: «Il tempo è scaduto, io penso se pur ci fosse il rischio della conta è un rischio che io correrei, se no continuiamo a tirarla lunga. Il messaggio che arriva da Milano è: approviamo in fretta il ddl Zan». Il primo cittadino milanese ha quindi aggiunto: «La sinistra deve tenere una posizione ferma. Credo che si debba dialogare, ma se iniziamo a buttare in là la cosa non la facciamo: credo si debba accelerare».
Particolarmente applaudito per la forza oratoria del suo discorso Franco Grillini, direttore di Gaynews e presidente di Gaynet.