Il presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman è sceso ieri nuovamente in campo a sostegno di Viktor Orbán criticando la lettera, con cui i premier di 17 Paesi Ue hanno condannato la normativa ungherese contro la “promozione dell’omosessualità”.
Nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente Cnn Prima News, il 77enne Capo di Stato ha definito le persone transgender «disgustose» dichiarando di poter al massimo «capire gay, lesbiche e così via». Secondo Zeman le persone trans, che si sottopongono a intervento di riassegnazione chirurgica di sesso, «commettono un crimine di autolesionismo. Ogni operazione comporta rischi e queste persone transgender mi sono repellenti».
Il parere del presidente della Repubblica Ceca era stato sollecitato dalla specifica domanda sull’emendamento recepito dalla legge magiara contro la pedofilia, che vieta la diffusione tra infradiciottenni di «contenuti pornografici o che ritraggono la sessualità in modo gratuito o che rappresentano e promuovono identità di genere diversa dal sesso assegnato alla nascita, il cambiamento di sesso e l’omosessualità». ». In ogni caso Zeman ha detto di non essere affatto contrario a un’educazione sessuale, che includa anche aspetti riguardanti le persone Lgbt+, ma a condizione che il relativo insegnamento sia impartito solo nelle scuole superiori.
Ha infine aggiunto di avere problemi con movimenti o realtà quali il #MeToo e i Pride annuali. «Se fossi un po’ più giovane – ha detto al riguardo – indirei una grande dimostrazione di eterosessuali a Praga». Partendo dal presupposto che l’orientamento sessuale è una questione privata e individuale, Zeman ha concluso: «Se qualcuno è membro di una minoranza sessuale, sono affari suoi. Quando dimostra per il suo orientamento, si esalta al di sopra degli altri».