A 26 anni dall’elezione di Marcella Di Folco a consigliera comunale di Bologna un’altra storica attivista trans nonché erede diretta della prima nella guida del Mit, Porpora Marcasciano, si candida per occupare il medesimo seggio a Palazzo D’Accursio. Classe 1957, autrice di numerosi saggi di storia del movimento Lgbt+ italiano, la transfemminista sannita, ma bolognese d’adozione, è stata tra le fondatrici del Collettivo Narciso (Nuclei Armati Rivoluzionari Comunisti Internazionali Sovversivi Omosessuali), che avviò a Roma nel 1977 insieme con Marco Sanna ed Enzo Ienna.
Forte di un tale bagaglio umano, esperienziale e culturale, Porpora è in lista con Coalizione Civica di Emily M. Clancy a sostegno di Matteo Lepore (Pd) sindaco. Raggiunta telefonicamente, ha riconosciuto con schiettezza come «nulla giunga a caso. Se questa candidatura è arrivata, ciò è avvenuto per un suo significato e perché. È un momento storico in cui le persone trans, anzi tutta l’esperienza trans, sta acquistando una sua centralità con possibilità significative di presa di parola a diversi livelli, tra cui anche quello politico, partitico e istituzionale».
Secondo Porpora, «restare sulla critica e limitarsi a puntare sempre e comunque il dito contro un certo tipo di politica, è alla fine riduttivo e portatore di scarse conseguenze effettive. L’aspetto critico è necessario allo sviluppo della riflessione e della progettualità, ma poi bisogna entrare dentro la politica criticata per cercare di trasformarla dall’interno. Io ci provo. Come la mia storia insegna, non c’è nulla di certo. Ma solo necessità, passione, desiderio di dare qualcosa a Bologna, di trasformarla in meglio».
Resta infine la considerazione del «valore aggiunto di persone trans che, candidandosi alle amministrative, stanno riscuotendo anche un certo rilievo: penso a Roma, penso a Milano. Sono segnali indubbiamente positivi per tutte e tutti noi».