Un festival dedicato ai diritti e alla cultura Lgbtqi+ in Valle d’Itria, una delle zone più affascinanti della Puglia che, interessante la parte meridionale dell’altopiano delle Murge, è soprattutto nota per i trulli e il patrimonio floro-faunistico. È Sherocco e ad idearlo, evocando l’immagine metaforica di «vento rainbow che soffia dal Sud», Francesca Vitucci, Tommi Ditano, Titti De Simone e Giulia Dalena. Quattro militanti dalla grande energia e straordinario impegno, che hanno costituito l’associazione di promozione sociale Fuoriluogo col fine specifico di preparare e realizzare, il prossimo anno, la kermesse: occasione il 50° anniversario della storica manifestazione del Fuori! a Sanremo contro il 1° Congresso internazionale di sessuologia del Cis (5 aprile 1972).
Insomma, un vero e proprio progetto progressivo, dinamico e «aperto, inclusivo, pacifista e antifascista», secondo la definizione di coloro che l’hanno ideato, cui «interessa costruire un percorso per tessere reti e scambi tra culture, spazi culturali, progetti, identità, generazioni diverse, in modo che possano contaminarsi e arricchirsi reciprocamente creando un ponte tra storia e contemporaneità. Ci interessa recuperare la connessione con le nuove soggettività transgender, gender fluid e non binary, tra il linguaggio della memoria e i nuovi linguaggi. Ci interessa costruire un luogo aperto della comunità Lgbtqi+ e libero. Ci interessa fare della Puglia un luogo sempre più accogliente, farla crescere nel contesto europeo e mondiale come meta turistica e culturale aperta e senza discriminazioni».
La presentazione del futuro festival Sherocco avverrà il 10 settembre a Ostuni «con un dibattito – spiega Titti De Simone a Gaynews, che del progetto è media partner – sul movimento passato, presente ma soprattutto futuro, partendo dalle storie raccolte da Simone Alliva nel suo ultimo libro. Oltre a lui saranno ospiti Giovanni Minerba, Vladimir Luxuria, Eleonora Magnifico e, in collegamento, Franco Grillini, Francesco Lepore, Porpora Marcasciano, Alessandro Zan».
Come rilevato dalla prima presidente nazionale di Arcilesbica ed ex deputata di Rifondazione Comunista, che dal 2015 è consigliera politica del presidente della Regione Puglia per l’attuazione del Programma, «ci sono nuove geografie dei generi, corpi senza confini, che oggi rappresentano la grande opportunità di superare duemila anni di ruoli tossici sul femminile ed il maschile e montagne di pregiudizi. Una battaglia culturale fondamentale. Questo festival poi è anche uno spazio per fare crescere quella Puglia Lgbtqi-friendly, che ha ancora molto da costruire, fuori dai confini noti, per attraversare anche in modo itinerante un territorio come quello della Valle d’Itria, facendo sistema con altri operatori e realtà. Uno spazio aperto alle collaborazioni con altre associazioni militanti e realtà culturali, a partire da Itinera Events Anestetico Urbano, che ne è anche partner».