In Bangladesh il tribunale speciale antiterrorismo di Dacca ha condannato ieri a morte sei estremisti islamici per l’omicidio del fondatore della rivista Lgbt Roopbaan Xulhaz Mannan e dell’attivista Mahbub Tonoy. Quattro delle sei persone condannate a morte, tutte appartenenti al gruppo jihadista Ansar Bangla, sono state processate in contumacia, mentre altri due imputati sono stati assolti. In febbraio il tribunale aveva già emesso un verdetto di pena capitale per cinque di loro, colpevoli dell’assassinio di un blogger e di un editore nel 2015.
Mahbu Tonoy e Xulhaz Mannan erano stati assassinati, il 25 aprile 2016, nell’appartamento di quest’ultimo a Dacca con colpi di machete e pistola.
La sentenza di ieri ha provocato enormi reazioni in un Paese a maggioranza musulmana, dove i rapporti consensuali tra persone dello stesso sesso sono puniti col carcere fino all’ergastolo. Mentre ha espresso soddisfazione per il verdetto il procuratore Golam Sarwar Khan, gli avvocati difensori, che hanno già annunciato ricorso, hanno sostenuto la completa innocenza dei loro clienti, dichiarando alla stampa: «Non sono collegati a questi omicidi. Sono stati ingiustamente intrappolati».