È partita alle 16:00 dalla centrale piazza Vittoria di Gorizia la prima marcia transfrontaliera italiana dell’orgoglio Lgbt+, che, organizzata da Fvg Pride, ha raggiunto il comune sloveno di Nova Gorica. Ad aprire il corteo lo striscione dell’ente organizzatore con la scritta #sconfiniamoidiritti #odmejimopravice – Fvg Pride, dietro al quale, insieme con altri e altre attiviste, il presidente Nacho Quintana Vergara.
Circa 2.700 le persone partecipanti tra bandiere arcobaleno e associazionistiche. Molti i cartelli con gli slogan Le nostre identità, oltre i confini – Our Identities, beyond Borders, Human rights are my Pride, Equality hurts no one.
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Presenti alla marcia dell’orgoglio anche il deputato dem Alessandro Zan, relatore del ddl contro omotransfobia, misoginia e abilismo, e la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino, che ieri si sono confrontati nel capoluogo isontino sui temi legge e “sconfinamento” del primo Pride transfrontaliero. Pride, questo, che per la pasionaria del Movimento 5 Stelle «richiama simbolicamente la necessità di abbattere i muri, gli stereotipi, proprio come questo nostro ddl, che, al di là delle fake news diffuse da molti detrattori, in realtà è assolutamente ragionevole ed equilibrato. Esso infatti chiede l’estensione della già esistente legge Mancino anche ad altre fattispecie, come orientamento sessuale e identità di genere, accanto a politiche di prevenzione e diffusione della cultura del rispetto».
Maiorino e Zan sono poi intervenuti insieme sul palco montato in Trg Evrope (piazza Transalpina) di Nova Gorica, dov’è terminata la marcia dell’orgoglio Lgbt+. Nel suo intervento la senatrice pentastellata ha fra l’altro dichiarato: «A chi dice che ci sono altre priorità, ebbene vi do una notizia: sono 25 anni che questo Paese ha “altre priorità”! Il Parlamento è perfettamente in grado di occuparsi di più cose contemporaneamente, e soprattutto i diritti non vengono mai sospesi, mai, nemmeno in pandemia! Guai se succedesse!».
Rivolgendosi poi al presidente della Regione Campania «De Luca, che parla di “morale”, e al capo della Lega Salvini, che ci concede generosamente il permesso di fare ciò che vogliamo in camera da letto», ha aggiunto: «A loro ho qualcosa da dire. Vedete, ho sempre trovato estremamente urticante la riduzione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere al sesso, ed è esattamente questo che fa De Luca quando allude alla “morale”, e dice che questi sono temi “morali”. E invece qui il sesso non c’entra niente! È del mio modo di stare al mondo che si parla, del mio modo di sentire, del mio modo di essere, del mio diritto di essere me stessa o me stesso sempre e ovunque senza paura! Altro che “morale”! Al diavolo ci vada lui e la sua becera ignoranza!».