È stato presentato il 7 settembre ad Atripalda (Av) il corto di Rivoluzione Familiare, la campagna annunciata nel marzo scorso dalla vivace associazione irpina Apple Pie Lgbt+. L’iniziativa, come si legge nel manifesto cui hanno aderito finora 114 realtà associative nazionali e locali, è finalizzata a «sensibilizzare l’opinione pubblica, la società civile e la politica sull’urgenza di modificare la legge 184/1983, estendendo la possibilità di adottare a ogni tipo di coppia e a persone single, a prescindere dall’orientamento e dall’identità di genere, che ritengano di aver maturato adeguata disponibilità ad accogliere un figlio e abbiano le caratteristiche psico-attitudinali per farlo».
Nella presentazione, tenutasi mercoledì scorso, il presidente di Apple Pie Lgbt+ Antonio De Padova Battista ha fra l’altro dichiarato: «Amare ed essere amati. È un diritto che ci viene negato in quanto gay, lesbiche, in quanto single, in quanto persone di serie B e non degne di nota. Diritto che in altri, molti paesi europei è concesso. Ma cosa assai bizzarra per lo Stato italiano io sarei un ottimo padre se chiedessi di adottare un bambino ammalato, un bambino speciale, perché dallo Stato italiano considerato di serie B anche lui. In quel caso sarei il padre migliore del mondo. Estendere i diritti a tutti non toglie nulla nessuno, avere pari diritti può solo migliorare le condizioni di tante persone che ci stanno intorno. La nostra è una battaglia di civiltà che abbiamo chiamato Rivoluzione Familiare: non c’è pregiudizio che tenga».
Come osservato dall’attivista avellinese, si tratta di «una campagna che intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di estendere il concetto di famiglia, di allargare la platea legittimata ad adottare, anche a coppie omosessuali single. È l’amore che crea una famiglia, non sono la carne il sangue ma il cuore a renderci genitori e figli. Abbiamo bisogno del vostro aiuto perché crediamo nella possibilità di un mondo più giusto, perché i diritti sono trasversali e perché una società che riconosce rispetto e diritti per tutti, rappresenta un traguardo per tutti per tutti».