Dopo il caso di aggressione verbale omofoba al Gran Caffè Gambrinus, denunciato sui social dalla stessa vittima, Emanuele Luigi Cuomo (denuncia ampiamente rilanciata da Giovanni Angelo Caccavale) e raccontato, per primo, da Gaynews, la direzione dello storico locale partenopeo ha oggi incontrato il giovane insultato per porgergli le scuse.
Ad accompagnarlo Daniela Lourdes Falanga, presidente di Arcigay Napoli, e Ilario Arena, componente della stessa associazione.
A raccontare l’incontro la stessa Falanga che in un post su Facebook ha scritto: «La direzione del Gambrinus ci ha accolti, ascoltati e ricambiato la nostra presenza con le scuse dovute e grande sensibilità.
Uno scambio proficuo che certo farà bene a tutti e tutte. In una lunga conversazione abbiamo trattato questioni sensibili facendo il punto sui fatti che hanno visto Luigi profondamente leso, per allargarci alle più ampie dinamiche che si innescano spesso nelle aziende.
Luigi ha vissuto la vicenda con notevole maturità e ha voluto togliere il post della denuncia. Abbiamo incontrato la donna della vicenda alla quale abbiamo espresso il rammarico ma anche il nostro desiderio di instaurare un profondo dialogo, in azioni di formazione, con l’azienda.
Non avremmo mai leso la dignità della stessa pensando di chiedere le sue dimissioni. Invece abbiamo vissuto un’ora di intesa verso il bene comune».
Raggiunto telefonicamente, Claudio Finelli, delegato Cultura di Arcigay Napoli, ha dichiarato: «La costruttiva conclusione di questa triste vicenda di maleducazione e omofobia ci dimostra, da un lato, la necessità della denuncia e la validità dei media come Gaynews che sanno intercettare questo tipo di denunce e, dall’altra, l’importanza degli attivisti e di associazioni come il comitato Arcigay Antinoo di Napoli in grado di intervenire tempestivamente.
Intervento, che si concreta sostenendo la “vittima” nella sua denuncia e cercando immediatamente un dialogo con gli “aggressori” con la consapevolezza che il dialogo e la sincerità possono essere “armi pacifiche” grazie alle quali promuovere piccole e grandi rivoluzioni culturali».
Di «spiacevole episodio finalmente concluso» ha parlato a Gaynews lo stesso Emanuele Luigi, che ha dichiarato: «Finalmente questo spiacevole episodio si è concluso nel migliore dei modi. Un incontro sincero e pacifico con i dirigenti del Gambrinus e con la ragazza protagonista dell’episodio.
In ogni caso la mia volontà è stata quella di non colpire in ogni modo la ragazza, né con note disciplinari né con l’ancor più grave licenziamento, poiché a violenza non rispondo con violenza, poiché non avrei nessuna motivazione a far perdere il lavoro a una persona. Il lavoro è dignità! Soprattutto in questo periodo storico dove perdere il lavoro è “segnante”.
Ma soprattutto l’ho fatto poiché questa donna ha una figlia e non volevo che le colpe della madre potessero ricadere su di lei. Grazie e ancora grazie del supporto ricevuto da una marea di persone, alle parole bellissime che sono state spese nei miei confronti anche in privato».