Il 12 novembre 2018 l’attivista Felix Cossolo, dopo essere atterrato all’aeroporto de Il Cairo, veniva fermato e designato da un funzionario locale quale persona non gradita al Governo egiziano. Gli furono date due possibilità: trascorrere sei giorni sotto il controllo della polizia aeroportuale in attesa del volo di ritorno prenotato oppure rientrare subito in Italia a sue spese.
Alla base del respingimento di Cossolo, che optò per la seconda proposta, un suo reportage che, pubblicato nel 2007 sul periodico Clubbing, documentava gli arresti di persone omosessuali durante la presidenza di Hosni Mubarak.
La vicenda arrivò in Parlamento grazie all’allora deputato del Pd Ivan Scalfarotto, che, il 19 novembre, presentò una specifica interrogazione parlamentare indirizzata al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, e cofirmata da Alessandro Zan e Lia Quartapelle.
Pervenuta il 28 novembre, la risposta della Farnesina fu giudicata dallo stesso Scalfarotto «insoddisfacente».
Oggi, a poco meno di un anno dall’accaduto, Felix Cossolo ha ricevuto, grazie all’interessamento di Antonello Sannino, vicepresidente di Arcigay Napoli, un significativo attestato da parte della compagnia easyJet, che gli ha fatto pervenire il rimborso per il volo di rientro mai utilizzato.
Il proprietario del locale milanese Afterline, che ne ha dato notizia su Facebook, ha anche reso noto il comunicato del Servizio Clienti: «Anche se purtroppo sappiamo che non è un evento unico e che l’informazione dovrebbe essere un diritto fondamentale dell’uomo, easyJet è vicina alla sua causa. Mi auguro che questo gesto, seppur simbolico, possa in qualche modo dimostrarle che siamo contro ogni qualsiasi forma di discriminazione».
Contattato da Gaynews, Sannino ha dichiarato: «Se riusciamo a collaborare tra noi, tra attivisti, associazioni Lgbti, e soprattutto se riusciamo ad avere sempre un atteggiamento costruttivo e dialogante con l’imprenditoria si possono ottenere importantissimi risultati come questo o come quello ottenuto nel recente caso di discriminazione avventura al Gambrinus di Napoli.
Partire subito con campagne di boicottaggio, magari spinte da comprensibile rabbia iniziale dopo un evento discriminatorio subito, o peggio ancora subito avanzare richieste “punitive” o paventare odiosi licenziamenti penso non sia utile alla nostra causa collettiva, culturale e politica.
Ringrazio Felix per la pazienza e easyJet per questa risposta chiara e precisa data al compagno Felix ma in realtà all’intera collettiva Lgbt».