I colori della libertà. Si chiamerà così l’associazione che Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi da 15 anni, sta per costituire in difesa dei diritti delle persone Lgbti, con particolare attenzione alle famiglie arcobaleno, e delle donne vittime di violenza ma anche di contrasto e prevenzione dell’Hiv.
Non a caso Lady B., nell’aprire il suo profilo Instagram il 19 ottobre (giorno in cui Berlusconi era alla manifestazione di piazza San Giovanni con Salvini e Meloni), aveva scelto come prima foto un selfie su una panchina arcobaleno con l’inequivocabile messaggio: «Questo è il mese delle #famiglie…Di tutte le famiglie! #loveislove #rainbow #gaylib #arcigay #uguaglianza #francescapascale #icoloridellaliberta».
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Cinque giorni dopo un’altra foto, scattata anni fa insieme con Alessandro Cecchi Paone e l’allora presidente di Arcigay Napoli, Antonello Sannino, accompagnata dalle parole: «Finché due uomini che si baciano fanno più scalpore di un uomo che picchia una donna, ci sarà sempre qualcosa in questo mondo per cui vale la pena combattere mettendoci la faccia! #woman #istruzione #paritadigenere #francescapascale #icoloridellaliberta».
Di questi temi Francesca Pascale ha parlato espressamente oggi in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, nel corso della quale, criticando la svolta sovranista del centro-destra e ribadendo la sua scarsa simpatia per Salvini, ha dichiarato: «Mi preoccupa che nel 2019 ci sia ancora da combattere per affermare i diritti e le libertà di ciascuno, compresa quella di vivere senza pregiudizi il proprio orientamento sessuale».
Alla domanda perché le stia «così tanto a cuore la causa Lgbt», ha risposto: «Le famiglie arcobaleno, come quelle tradizionali, affrontano tutti i problemi che la vita riserva, ma in più devono sopportare il pregiudizio».
Contattato da Gaynews, così ha commentato l’iniziativa Daniele Priori, segretario di GayLib: «Francesca Pascale è tesserata e fiera sostenitrice di GayLib da cinque anni. Lei insieme a Mara Carfagna – l’abbiamo sempre detto – hanno rappresentato già dai tempi dell’approvazione delle unioni civili, lo choc liberale che serviva e oggi serve ancora di più in un’area nata attorno a Forza Italia che doveva essere il “partito liberale di massa” e non può finire ingloriosamente come la ruota di scorta del sovranismo becero e squadrista di Salvini e Meloni.
Serve come il pane una alternativa liberale vera, forte, decisa che nell’area che fu il centrodestra berlusconiano torni a dettare l’agenda. Francesca e Mara sono le due donne giuste, finalmente al posto giusto, che fanno notare come i diritti della persona (e tra questi i diritti e la tutela delle persone lgbt e delle coppie omoaffettive) debba essere un punto qualificante di una forza politica liberale».
Priori ha quindi aggiunto: «GayLib è assolutamente della partita e finalmente lo è in un ruolo centrale. Siamo pronti a collaborare e se servirà anche a federarci con I Colori della Libertà, non appena si delineerà meglio quest’idea che Francesca Pascale immagina da anni. Siamo pronti a fare tutto quello che servirà. L’associazione, del resto, dopo un periodo di relativa stasi sta ripartendo alla grande e avviando un dibattito precongressuale su una nuova Carta dei Valori che dovrebbe essere liberale tout court e attorno alla quale dovremo arrivare a primavera al V° Congresso Nazionale.
Speriamo di vederne delle belle. In Italia c’è proprio bisogno del ritorno dell’onda Lgbt 365 giorni l’anno. Qualcosa di più forte e ancor più politico dell’onda Pride. Che rientri nelle istituzioni e nei partiti di governo dalla porta principale, in giacca e cravatta, come piace dire a noi, con l’autorevolezza, la forza e la consapevolezza di una comunità che deve essere parte integrante del progresso sociale del Paese».