Scontri con la polizia, petardi, bombe fumogene, sassaiole. Una donna ferita dal lancio di una pietra e 12 arresti.
Si è concluso così il pomeriggio di proteste a Tbilisi, capitale della Georgia, che manifestanti ultranazionalisti hanno inscenato contro la première di And Then We Danced. Il filma svedese-georgiano, che, diretto dal regista Levan Akin, è stato presentato a Cannes in maggio e ha vinto vari premi cinematografici internazionali, racconta la storia d’amore di due giovani ballerini georgiani.
Gridando Lunga vita alla Georgia e Vergogna, i manifestanti, alcuni dei quali con croci e icone, hanno cercato di farsi strada all’interno del cinema Amirani. Ma sono stati bloccati dalla polizia in tenuta antisommossa mentre veniva bruciata una bandiera arcobaleno.
«Questo non è solo un film. Questo è un insulto alla nostra fede, alle nostre tradizioni e a tutto ciò che è santo per noi». Così l’ultranazionalista Guram Damenia, che indossava un costume tradizionale georgiano.
Mentre i biglietti per i tre giorni di proiezione in alcuni cinema di Tbilisi e nella città portuale di Batumi si esaurivano rapidamente, l’influente Chiesa apostolica autocefala ortodossa georgiana denunciava il film come minaccia ai valori cristiani e tentativo di «legalizzare il peccato». Circa una dozzina di manifestanti anti-Lgbt e alcuni sacerdoti hanno pregato all’esterno di un altro cinema della capitale.
La polizia ha dichiarato di aver arrestato 12 persone, una per per il ferimento della donna e le restanti per aver tentato di farsi strada nel cinema.
«Tutti gli spettacoli cinematografici in programma oggi a Tbilisi – ha dichiarato il ministero degli Affari interni in una nota – sono iniziati e sono in corso». Non senza l’esortazione al rispetto della legge.
Levan Akin ha descritto il film come una «lettera d’amore» alla Georgia e alle sue tradizioni. «È assurdo che le persone che hanno acquistato i biglietti – ha dichiarato il regista 39enne, nato in Svezia da genitori georgiani – debbano essere coraggiose e rischiare di essere molestate o addirittura aggredite solo per andare a vedere un film».
Il comitato del Tbilisi Pride ha pubblicato un post dopo le 20:00 dichiarando: «E poi l’abbiamo visto. Nonostante i tentativi dei gruppi radicali di sabotare le proiezioni pubbliche di And Then We Danced • და ჩვენ ვიცეკვეთ., alla fine il film è stato proiettato con successo in tutti e 6 i cinema».