Iniziata il 13 maggio e volta a dare maggiore risalto alla celebrazione dell’Idahot (International Day against Homophobia, Transphobia and Biphobia), la Settimana romana contro l’omotransfobia si chiuderà nella serata di oggi con una veglia commemorativa per le vittime dell’odio per orientamento sessuale e identità di genere. Evento, questo, che avrà luogo in Campidoglio a cura di Cammini di speranza e Refo – Rete evangelica fede e omosessualità. Le due associazioni sono state fra l’altro promotrici (insieme con l’equipe cattolica Spiritualità delle periferie esistenziali, l’lstituto buddista italiano Soka Gakkai, il gruppo ebraico Lgbti Magen David Keshnet Italia e i responsabili del progetto Allah loves equality) della conferenza Percorsi di spiritualità Lgbtqi, tenutasi il 19 maggio presso il cinema L’Aquila e moderata dal caporedattore di Gaynews Francesco Lepore. Un incontro che, primo nel suo genere in Italia, ha visto anche la partecipazione, in veste di relatore, del giornalista Antonello Dose, conduttore de Il ruggito del coniglio e da anni impegnato nel percorso di fede buddista.
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Un segnale di speranza nell’abbattimento di quei muri d’incomprensione reciproca e di doppia discriminazione, che le persone Lgbti credenti subiscono. Costituisce perciò un importante passo in avanti l’agile documento redatto dalle chiese evangeliche metodiste italiane in occasione della Settimana romana contro l’omotransfobia e firmato dalla presidente Mirella Manocchio, presidente dell’Opcemi (Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia). Eccone il testo:
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Ogni giorno le cronache ci raccontano delle violazioni dei diritti umani in molte parti del mondo. Discriminazioni, violenze e persecuzioni per motivi religiosi, per differenze etniche e per l’orientamento sessuale. La ‘colpa’ consisterebbe nel non obbedire alla “normalità” imposta dai propri oppressori. Anche nella civile Europa le persone lgbt sono tuttora oggetto di violenze a causa di una diversa normalità.
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Le chiese evangeliche metodiste in Italia – attraverso l’Opcemi, suo organo esecutivo – , in occasione di questa settimana in cui si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, vuole denunciare con forza questa situazione e ribadire il proprio no ai ripetuti soprusi e atti di violenza nei confronti delle persone Lgbt. Atti che in alcune parti del mondo si traducono in condanne a morte; in torture e campi di prigionia come in Cecenia, in discriminazioni e arresti come in Russia, atti che mirano a ridurre al silenzio e alla eliminazione di qualsiasi forma di differenza, in modo specifico quelle relative all’orientamento sessuale e/o affettivo, in nome di una presunta normalità. Oggi noi condanniamo con forza ogni violenza e discriminazione sulle persone lgbt, e lo facciamo mossi dall’insegnamento di amore e accoglienza consegnatoci dall’evangelo di Gesù Cristo. Invitimo tutte le nostre chiese ad essere, sempre più, “santuari” di accoglienza e sostegno verso le persone lgbt e verso ogni persona raggiunta da discriminazione. La presidente dell’Opcemi Mirella Manocchio