Nel corso della serata di sostegno al network internazionale All Out, dedicata a quanti in Russia si stanno mobilitando per gli accadimenti in Cecenia, associazioni e personalità del movimento Lgbti hanno annunciato il proprio supporto alla mobilitazione organizzata, il prossimo 5 giugno, da Amnesty International.
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L’iniziativa Cecenia, noi ci siamo! si è svolta domenica 21 maggio presso il circolo romano Sparwasser in zona Pigneto ed è stata promossa da “Noi esistiamo”, un gruppo trasversale di attivisti e attiviste che, facente capo a diversi raggruppamenti, hanno rilanciato lo slogan della manifestazione di protesta del 22 aprile di fronte all’ambasciata russa.
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Filippo Riniolo, presidente di Sparwasser, ha sottolineato l’importanza di sostenere la mobilitazione internazionale anche con iniziative dal basso. Iniziative volte a promuovere solidarietà e a rendere possibile la pubblica dimostrazione del 5 giugno. Rosario Coco, presidente del circolo Anddos-Gaynet di Roma, ha invece rilevato la necessità d’andare oltre l’immagine proposta dai media in occasione del rilascio di Yuri Guaiana, sbrigativamente definito un “attivista gay” andato a Mosca per consegnare “delle firme”.
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Che il tema riguardi i diritti umani universali di ogni persona è un concetto che purtroppo fatica a passare, come ha confermato anche Simone Alliva. Il giornalista di Huffington Post ha raccontato anche alcuni retroscena dell’intervista a Elena Milashiva, la giornalista di Novaya Gazeta costretta a fuggire dalla Russia, spiegando quanto sia difficile raccontare le storie di oltre cento persone, vessate, torturate e recluse dalle forze dell’ordine cecene, a un pubblico che purtroppo percepisce il tema come qualcosa di distante e relativamente a sé estraneo.
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Anche Claudio Finelli, responsabile del settore Cultura di Arcigay, ha confermato la necessità di proseguire la mobilitazione in Italia e altrove, per dare il massimo supporto a chi in questo momento è in pericolo e sta tentando di fuggire. All’appello per il 5 giugno si sono uniti anche Gaypost, Gaynews e Riccardo Russo di Rete della Conoscenza.