Si è tenuta a mezzogiorno presso la Sala Gonfalone del Palazzo Pirelli a Milano la conferenza stampa di presentazione del progetto di legge regionale dal titolo Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, depositata stamani dal Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle della Lombardia.
Sono intervenuti Simone Verni (consigliere regionale del M5S Lombardia e primo firmatario del pdl), Giuseppe Polizzi (assegnista di ricerca diritto Costituzionale Università di Pavia), Franco Grillini (presidente di Gaynet e direttore di Gaynews), Gabriele Piazzoni (segretario generale Arcigay), Antonia Monopoli (attivista transgender), Rita Mura (presidente Agedo Milano) e Sabrina Di Biase (infermiera di Lecco, recentemente vittima di discriminazione per orientamento sessuale sul posto di lavoro).
Redatta da Giuseppe Polizzi in collaborazione con l’avvocato Nicolò Angelini e l’associazione Coming-aut Lgbt+ Community Centre e suddivisa in 17 articoli, la proposta di legge è stata dedicata alla deputata e già consigliera regionale pentastellata Iolanda Nanni, che, scomparsa il 27 agosto 2018, si batté in modo particolare perché la Regione Lombardia potesse dotarsi di una norma di contrasto contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere.
Lo ha esplicitamente ricordato nel suo intervento Simone Verni, che ha dichiarato: «La Lombardia deve sanare questo grave vuoto normativo e deve uscire dalla vergognosa e becera spirale di risentimento e di discriminazione nei confronti di chi considera ingiustificabilmente diverso. La nostra Regione può e deve avviare una nuova stagione di diritti e accoglienza per tutti e tutte. Se approvata, la nostra proposta di Legge sarà un baluardo contro le discriminazioni di gay, lesbiche e trans. La tutela delle minoranze è un principio riconosciuto dalla nostra carta costituzionale, va realizzato nel concreto.
Questa legge viene da lontano ed è dedicata alla memoria di Iolanda Nanni, nostra consigliera regionale e poi deputata della Repubblica, scomparsa nell’agosto del 2018, che per prima, dal 2013, ha proposto, sostenuto e combattuto, fuori e dentro il movimento, per questo progetto al quale ha dato un contributo determinante il dottor Giuseppe Polizzi che ringrazio di cuore»
Il Consigliere regionale ha quindi aggiunto: «Questa Lombardia deve delle scuse alla comunità Lgbt+: la scritta Family day sulla facciata del Pirellone, il finanziamento al telefono amico antigay di qualche anno fa e i no al patrocinio dei Pride non sono elementi accidentali e hanno ferito la dignità di migliaia di persone. Sono tutti elementi di una strategia propagandistica che respingiamo perché parla a quella parte del Paese che non si riconosce nei valori della democrazia e dell’uguaglianza e, peggio ancora, alimentano un clima d’odio e di discriminazione che riporta ad epoche pericolose e oscurantiste».
Per il direttore del nostro giornale, Franco Grillini, «le leggi regionali antidiscriminatorie approvate in numerose regioni italiane, come Liguria, Emilia Romagna, Marche e così via, hanno il compito d’intervenire sul piano locale a partire dalle competenze specifiche dell’ente locale dotandolo di un’insieme di strumenti specifici d’intervento, per far fronte a quella che per noi rappresenta una vera e propria emergenza.
Fatti legati a omofobia e transfobia sono denunciati ogni giorno, anche in Lombardia, e un intervento locale è urgente e necessario, e va di pari passo con l’attesa discussione, in ambito nazionale, dell’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia. La legge regionale interviene nel campo del lavoro, della formazione professionale e della sanità ed è utile a contrastare un gravissimo fenomeno sociale che colpisce e umilia decine di cittadini».
Finalizzata a rimuovere, attraverso gli strumenti regionali, tutti gli ostacoli che generano discriminazioni dirette e indirette per orientamento sessuale e identità di genere, la proposta di legge, in sintesi, prevede:
- Inserimento lavorativo persone discriminate. La Regione promuove e sostiene percorsi di inserimento e di integrazione sociale per le persone discriminate o esposte al rischio di esclusione sociale per motivi derivanti dall’orientamento sessuale o dalla identità di genere.
- Formazione del personale. La Regione, il Consiglio regionale e gli Enti del sistema regionale promuovono l’adozione di modalità di linguaggio e di comportamento, in tutti i rapporti d’ufficio e di servizio, ispirati al rispetto per ogni orientamento sessuale o identità di genere anche con corsi di formazione interna.
- Finanziamenti regionali.Nella concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici alle imprese la regione considera titolo di preferenza l’adozione degli standard di certificazione etica “Social Accountability (SA) 8000”, il primo standard internazionale che misura e certifica il grado etico e la responsabilità sociale di un´azienda. Riduzione dello 0,5 per cento dell’IRAP alle imprese che adottano la certificazione
- La Regione realizza e promuove iniziative di informazione e formazione per studenti, genitori e docenti sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, sulla gestione non violenta dei conflitti e sul rispetto di ogni differenza, etnica, religiosa, di genere, d’identità di genere e di orientamento sessuale.
- Percorsi di formazione. La Regione assicura a ogni persona, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, il diritto all’uguaglianza delle opportunità e alla non discriminazione nell’accesso ai percorsi di istruzione, istruzione superiore e formazione professionale, nell’inserimento al lavoro
- Sanità.La Regione realizza strutture sanitarie specializzatenell’assistere le persone affette da disturbo dell’identità di genere per affiancarle nel percorso di adeguamento dell’identità fisica all’identità di genere.
- Il CO.RE.COM effettua la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali o identità di genere della persona e garantisce adeguati spazi di informazione ed espressione in ordine alla trattazione delle tematiche di cui alla presente legge. Sostegno a iniziative contro le discriminazioni promosse da Istituzioni di parità, Enti locali, parti sociali e associazioni.
- La Regione e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, favoriscono la produzione e l’offerta di eventi culturali e forme di socializzazione aperte alle diverse realtà esistenziali, così come caratterizzati, tra l’altro, dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
- Difensore regionale. Il Difensore regionale interviene nei casi di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere
- Servizi pubblici. La Regione dà attuazione al principio in base al quale le prestazioni erogate al pubblico non possano essere rifiutate né somministrate in maniera deteriore per cause adducibili a discriminazioni.
- Dati e analisi.La Regione si dota di un Coordinamento tecnico sulle discriminazioni per raccordare le azioni e le misure attuative del progetto di legge, favorire lo scambio di informazioni e buone pratiche all’interno dell’Amministrazione regionale e svolgere funzioni di monitoraggio, verifica e osservazione.