Khaled e Mahamoud Khayat, due fratelli australiani di origine libanese, sono stati rispettivamente condannati dalla Suprema Corte del New South Wales a 40 e 36 anni di prigione per aver programmato di far esplodere un aereo di linea della compagnia Etihad con 400 persone a bordo. I due avevano anche progettato un attacco chimico a Sidney.
Il fallito attentato era stato organizzato, il 15 luglio 2017, sul volo Sidney-Beirut via Abu Dhabi, su cui si sarebbe dovuto imbarcare Amer Khayat, ignaro del fatto che i fratelli avessero nascosto la bomba in un tritacarne all’interno della sua valigia.
Il piano però fallì perché il bagaglio superava il peso consentito e fu respinto ai controlli di sicurezza. I fratelli Khayat, a differenza di Amer che fu successivamente dichiarato innocente perché totalmente estraneo ai fatti, furono arrestati 11 giorni dopo il fallito attentato.
È stato anche accertato che nel programmare gli attentati il 52enne Khaled e il 34enne Mahamoud erano stati aiutati da un quarto fratello, Tareq Khayat, miliziano dell’Isis attualmente in carcere in Iraq. Questi aveva provveduto a far arrivare via aereo l’esplosivo dalla Turchia nell’ambito di un piano «ispirato e diretto» dall’organizzazione jihadista salafita.
Come spiegato dalla giudice Christine Adamson, che ha oggi emesso il verdetto, Amer era stato scelto dai fratelli «perché beve, frequenta club, scommette ed è gay, cosa che rappresenta un disonore per la famiglia».