Migliaia di studenti hanno oggi protestato a Tel Aviv contro le dichiarazioni omofobe del ministro dell’Istruzione Rafi Peretz. Con loro a piazza Rabin anche alcuni insegnanti, mentre ovunque si vedevano cartelli con la scritta in inglese e ebraico L’amore è amore.
A scatenare la polemica, che va avanti da domenica, un’intervista di Peretz al quotidiano Yedioth Ahronoth.
«Grazie al cielo i miei figli sono cresciuti in modo sano e naturale – aveva risposto quando gli era stato chiesto cosa averebbe fatto se uno dei suoi figli gli avesse detto di essere gay -. Essi stanno costruendo le loro famiglie secondo i valori ebraici. Per chi vive secondo la Torah, una famiglia normale è quella composta da un uomo e una donna».
Le sue parole sono state subito criticate dal presidente dell’ associazione degli insegnanti Ran Erez. Domenica in diversi istituti scolastici le lezioni si sono aperte con approfondimenti sui diritti della comunità Lgbt. Peretz è stato duramente attaccato anche dal ministro della giustizia Amir Ohana (Likud), dichiaratamente omosessuale.
Padre di 12 figli, il ministro dell’Istruzione è il segretrario del partito nazional-religioso La Casa ebraica (HaBayit HaYehudi) ed è stato rabbino capo dell’esercito israeliano dal 2010 al 2016. Già a luglio aveva sollevato molte polemiche dicendosi a favore delle terapie di conversione per persone gay e lesbiche.