Il nuovo ministero dell’Uguaglianza (ricostituito dopo essere stato creato nel 2008 dal governo Zapatero II e successivamente soppresso), di cui è dal 13 gennaio titolare Irene Montero, avrà un dipartimento specifico dedicato alle questioni Lgbti. Si chiamerà Dirección General de Diversidad Sexual y Lgbti e sarà guidato dalla storica attivista lesbica María Dolores García Rodrigo, più conosciuta col nome di Boti ed ex presidente della Federación Estatal de Lesbianas, Gais, Trans y Bisexuales (Felgtb).
García Rodrigo si unisce così al team Montero, che conta sulla deputata di Podemos nonché attivista femminista e per i diritti Lgbti Beatriz Gimeno, nominata direttrice dell’Instituto de la Mujer, su Noelia Vera segretaria di Stato per l’Uguaglianza e su Victoria Rosell delegata del Governo per la Violenza di genere.
La Dirección General de Diversidad Sexual y Lgbti è una delle novità inaugurate dalla ministra Montero, che ha così diviso in due la Dirección General para la Igualdad de Trato y Diversidad. Questo organismo, finora diretto da Ignacio Sola, aveva competenze anche sulle questioni Lgbti. Ma con la creazione del nuovo dipartimento le questioni legate alle discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere saranno adesso trattate in maniera specifica. Una chiara risposta a Vox e ad altri gruppi conservatori, particolarmente impegnati nell’attaccare tali politiche antidiscriminatorie.
Classe 1945, la madrilena Boti García Rodrigo si è laureata in Filosofia e Lettere all’Università Complutense. È stata presidente del Cogam (Colectivo LGTBI+ de Madrid) e, dal 2012 al 2015, della Felgtb. Per il suo impegno attivistico ha ricevuto numerosi riconoscimenti: tra questi la Medaglia d’oro del Comune di Madrid nel 2018 e, lo scorso anno, il Premio statale al Volontariato sociale della Segretaria di Stato per i Servizi sociali.
La storia di Boti s’intreccia a doppio filo con quello della nuova direttrice dell’Instituto de la Mujer. La deputata di Podemos e scrittrice Beatriz Gimeno era infatti presidente della Felgbt, quando nel 2005 fu approvato il matrimonio egualitario durante il governo Zapatero I.