Botte in faccia e sul corpo da parte di quattro 16enni. Il tutto in pieno giorno a Roma sulla metro alla fermata Rebibbia. Vittima un 14enne, Valerio, «a “causa ” dei capelli lunghi e lo zaino colorato».
A raccontare l’ennesima aggressione omofoba, avvenuta ieri mattina, la madre dell’adolescente, che ha accompagnato Valerio al Pronto Soccorso del Pertini e ha poi sporto denuncia.
«La cosa non finirà qui – così Alexia su Facebook, il cui post è stato condiviso al momento oltre 750 volte –. Divulgate per favore. Basta l’omofobia. Da me non passa!». Come chiarito dalla stessa donna in un commento, a Valerio è stato diagnosticato un trauma cranico e facciale, guaribile in dieci giorni.
Raggiunto da Gaynews, il deputato del Pd Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omotransfobia alla Camera, ha così commentato: «Quattro adolescenti ieri a Roma hanno mandato all’ospedale un coetaneo. Lo sappiamo grazie a un post coraggioso della madre del ragazzo, che ha avuto la forza di denunciare pubblicamente la violenza omofoba subita dal figlio: “Basta omofobia. Da me non passa!”. Sono parole che vorremmo potessero essere pronunciate da chiunque nel 2020, non solo da chi subisce queste crimini o da amici e parenti delle vittime.
È chiaro che il contrasto all’omotransfobia passa necessariamente anche attraverso un percorso di sensibilizzazione ed educazione delle giovani generazioni: la legge che stiamo portando avanti va in questa direzione. Infatti oltre a garantire uno strumento giuridico di denuncia ad hoc, certificherebbe una situazione di maggiore vulnerabilità delle persone Lgbt+, precondizione necessaria per avviare tutta una serie di iniziative sociali ed educative volte al contrasto di questa piaga. Un grande abbraccio a questo ragazzo e alla sua coraggiosissima mamma!».