Sulla vittoria di Bonaccini e della coalizione di centro-sinistra in Emilia-Romagna (51,42% di contro al 43,63% della coalizione di centro-destra a sostegno di Lucia Borgonzoni) si era già espresso nella notte il sindaco dem di Bologna, Virginio Merola, col rilevare che dal capoluogo, dove «sono nate le sardine è arrivato un bel colpo per la sconfitta di Salvini».
E, infatti, proprio a Bologna Bonaccini ha conseguito il 64,84% delle preferenze (135.443 voti) mentre Lucia Borgonzoni si è fermata al 31,12% con 65.014 voti. Se si considera l’intera circoscrizione del capoluogo di regione l’uno si è attestato al 59,66%, l’altra al 35,74%.
Raggiunto da Gaynews, il sindaco Merola ha espresso la seguente valutazione: «Da Bologna un segnale chiaro e inequivocabile per la vittoria di Bonaccini e la sconfitta di Salvini. La nostra non solo è la città dove sono nate le sardine ma è anche la capitale storica del movimento Lgbti italiano. Da qui è venuto un grande impulso all’accelerazione del dibattito e dell’approvazione della legge regionale contro l’omotransfobia.
A chi diceva che una tale legge avrebbe fatto perdere voti al centrosinistra e che sarebbe stato abrogata, in caso di vittoria di centrodestra, si può solo ribattere il contrario. E, cioè, che non solo una tale legge continuerà a essere il fiore all’occhiello della nostra Regione ma che essa, a conti fatti, ha fatto guadagnare e non perdere voti».
A tal riguardo è da rilevare che, benché al momento non siano ancora ufficiali i nomi delle consigliere e dei consiglieri eletti, si sa con certezza che spetteranno al Pd 22 seggi e che non ce l’hanno fatta Giuseppe Paruolo (circoscrizione di Bologna) e Giuseppe Boschini (circoscrizione di Modena). Ossia i due cattodem, firmatari del contestato emendamento anti-gpa alla legge regionale contro l’omotransfobia.