Si terranno oggi, alle 10:30, presso la chiesa di Saint-Jean de Montmartre in rue des Abesses i funerali di Georges Alfred Catty, in arte Michou, re del cabarettismo en travesti. Morto il 26 gennaio all’età di 88 anni, il simbolo delle notte folli parigine era celebre per vestire sempre di bleu da capo a piedi, occhiali compresi.
Giunto nella capitale dal nord della Francia a soli 17 anni, cominciò a gestire il bar di rue des Martyres 80, che sarebbe poi diventato il celebre locale notturno Chez Michou. Il 14 febbraio 1956, martedì grasso, realizzò con il coinvolgimento scherzoso di tre amici, il primo spettacolo en travesti. Catty interpretava la parte di Brigitte Bardot.
Il successo fu così travolgente da far sì che ogni sera, da allora per 63 anni, andasse in scena, alle 22:30, nel locale di rue des Martyres uno show perfetto e preciso, di cui era animatore lo stesso Michou. Le Michettes truccatissime divertivano i presenti ai tavoli con parodie dei personaggi del momento, ma aggiungeva Catty, che si definiva l’omosessuale più famoso di Francia, «senza mai prendere in giro o essere volgari». Anche camerieri e barman servivano i clienti con parrucche e ciglia finte.
Negli anni Chez Michou ha rivaleggiato con altri luoghi simbolo del cabaret parigino come il Moulin-Rouge, il Lido, il Crazy Horse. Alle vicende del cabaret di Catty è ispirato il film La Cage aux folles (1978) del regista Édouard Molinaro, noto in Italia col titolo de Il vizietto, interpretato da Ugo Tognazzi e Michel Serrault. Nel 1973 aveva interpretato anche se stesso nel film La bonne année di Claude Lelouch, recitando, nello stesso anno, in Molière pour rire et pour pleurer e La vie rêvée.
Nel 2005 Michou ricevette l’onoreficenza della Legion d’Onore, non perdendo però mai di vista le sue origini semplici. Ogni mese invitava nel suo locale gli anziani del quartiere di Montmartre che non potevano permettersi il suo spettacolo.
In occasione dell’80° compleanno fu festeggiato da personalità come Jean-Paul Gaultier e Nana Mouskouri. In quell’occasione annunciò la pubblicazione della sua autobiografia Michou, prince bleu de Montmartre (edita nel 2017). Ma anche le sue ultime volontà: essere sepolto in una bara bleu e decretare la fine dell’attività del suo cabaret dal giorno della sua morte. «Voglio – disse – che scompaia con me».