Il 22 gennaio, in occasione del 47° anniversario della decisione Roe v. Wade della Suprema Corte degli Stati Uniti che ha reso legale l’aborto in tutto il Paese e che ha visto, il 24 gennaio, l’ennesima edizione della Marcia per la vita a Washington – cui ha partecipato Donald Trump (1° volta per un presidente Usa) annunciando la volontà di rafforzare i meccanismi per l’obiezione di coscienza – l’International Organization for Family (Iof) ha lanciato la testata online IFamNews.
«Una nuova ed emozionate risorsa nella lotta per la vita, la famiglia e la libertà religiosa». L’ha presentata così Brian S. Brown, presidente dello Iof, che è l’ente organizzatore del Congresso mondiale delle Famiglie.
L’edizione italiana di IfamNews è diretta dal giornalista, saggista e traduttore del card. Raymond Burke, Marco Respinti, il cui articolo di lancio dal titolo Un nuovo inizio per la vita e la famiglia è indicativo delle linee editoriali della testata.
«Non passa […] giorno – si legge al secondo capoverso – che in questo o in quel Paese non venga ideata e istituzionalizzata una nuova forma di vessazione della famiglia: a partire dal divorzio, oramai ritenuto cosa normale pressoché ovunque, l’istituto familiare subisce aggressioni quotidiane, che, sotto forma di attacchi alla genitorialità, alla libertà di educazione, alla sovranità economica, ne erodono progressivamente e inesorabilmente la forza e la tenuta».
Si parla successivamente di aborto come «prima causa di morte nel mondo» e come «olocausto silenzioso», che «nel 2019 è costato 42,4 milioni di vittime». In piena consentaneità con un tema programmatico del Congresso mondiale delle Famiglie e dei cosidetti movimenti pro life and family si passa a trattare di omosessualità, che è tra gli «stili di vita innaturali» da cui «le famiglie vengono più aggredite, mentre pressoché ovunque il “transgenderismo” è considerato la nuova normalità. Si aggiungano poi la pornografia dilagante e la droga ritenuta simbolo della liberazione umana finale, e il quadro che ne sortisce risulta semplicemente agghiacciante.
Quando infatti riuscissimo a portare a casa la pelle, dribblando in questo panorama assurdo, dovremmo sempre fronteggiare l’ultimo scoglio: l’eutanasia, voluta e imposta, anche con logiche eugenetiche, da un potere culturale, giuridico, politico e medico sempre più totalitario».
Non senza una stoccata ai movimenti di salvaguardia dell’ambiente, della cui tutela si è fatto portavoce più volte portavoce lo stesso Papa Francesco, col rilevare che «la vera ecologia è quella umana, e noi non ci siamo ancora arresi».
In otto giorni dal lancio, a parte la definizione di omosessualità e transgenderismo da parte del direttore Respinti, gli articoli dedicati alle questioni Lgbti, il cui tenore è percepibile già dai titoli e relativi sottotitoli, sono gia cinque e tutti declinati in stile di denuncia della presunta ideologia omosessualista: Aragona, “quote arcobaleno” nei posti pubblici: L’1% è riservato ai trans. In Italia le aziende vengono giudicate da Ivan Scalfarotto; Fiera del turismo LGBT+ a Milano, sponsor il Comune: Lo prevede il bilancio per volontà della Sinistra. Se n’è accorto il capogruppo di Forza Italia. Intanto scompare il bonus bebè; Uomo? Donna? Le identità di genere sono 37…: Clima pesante, in Spagna la legge le riconosce tutte. E chi si oppone viene sanzionato; Oscar Wilde a teatro per propagandare l’ideologia LGBT+: Anche le scuole portate a bersi che il genio gay dello scrittore fu represso dall’ipocrisia vittoriana; Londra, censura per chi critica la clinica del gender: Ombre sulla Tavistock, che riassegna il sesso ai bimbi. E il dottor Marcus Evans vuota il sacco.