Le Rouge et Le Noir. Si potrebbe definire col celebre titolo stendhaliano la prima unione civile celebrata a Monte Compatri (Roma) sabato scorso. A dire il loro sì nella suggestiva cornice di Palazzo Borghese, sede del Municipio, il 58enne Giorgio Valentini, direttore di banca, e il 47enne Francesco Ziantoni, impiegato presso una società partecipata di Ciampino.
Ne ha raccolto la dichiarazione – in assenza del sindaco – la consigliera della lista Nuovi Orizzonti Elena Villa. «È una grande emozione per me – ha così dichiarato la rappresentante comunale nel corso della cerimonia – avere l’onore di celebrare questo momento: che è vostro ma è anche di tutta la comunità monticiana. Davanti a me ho una coppia che cammina insieme da oltre 20 anni e che ha deciso oggi di coronare un sogno in cui hanno sempre creduto. Questa unione non è solo una semplice pratica burocratica per sancire, di fronte alla legge e allo Stato, ciò che siete da anni. Questo è un momento di crescita per la nostra comunità, che apre le porte a maggiori diritti, equità e rispetto di tutti i cittadini. Ringrazio Giorgio e Francesco per aver scelto di condividere con noi questa giornata. È un onore e una grande emozione, per me, coronare il vostro sogno. E, al tempo stesso tempo, essere insieme a voi fautrice di questo».
140 le persone presenti tra familiari e amici, giunti da più parti del mondo, per manifestare alla coppia non solo gioia ma anche stima perché se oggi le unioni civili sono realtà lo si deve anche a uomini come Giorgio e Francesco che, accantonata da subito la paura dello stigma sociale, hanno realizzato una duratura vita di coppia e vissuto senza clamore negli anni il proprio Pride quotidiano sul posto di lavoro. A uomini come Giorgio e Francesco che attraverso una vita di coppia, iniziata 24 anni fa, continuano a dimostrare coi fatti la vera essenza della vita familiare: affetto, condivisione, cura reciproca di sé e dei familiari, spirito d’accoglienza. Il tutto condito di alti e bassi, liti e momenti idilliaci, perché la famiglia perfetta esiste sono nelle rappresentazioni oleografiche da Mulino Bianco e da manuale di devozione per le gentildonne.
Ma soprattutto perché Giorgio e Francesco non si sono arresi, in quasi cinque lustri di vita insieme, alle inevitabili difficoltà insorgenti da un duraturo rapporto – che essi hanno anzi cementatato superandole insieme – e dai rispettivi temperamenti. Se l’uno s’impone per uno spiccato senso pratico e un’adamantina franchezza nel parlare, l’altro ha un animo da sognatore con un immenso amore per la musica più raffinata a partire da quella di Joni Mitchell e Kate Bush.
Così diversi e pur così simili, Giorgio e Francesco condividono poi la passione per gli animali, le autovetture, i viaggi, l’arte culinaria. Senza dimenticare il comune gusto per l’ospitalità, il commento arguto, la battuta lepida. L’uno è stato dunque il reciproco sostegno dell’altro nei 24 anni di vita di coppia, come lo stesso Francesco Ziantoni ha raccontato in sinceri quanto commoventi post da countdown sul proprio profilo Fb.
Non c’è dunque da meravigliarsi per la partecipazione così massiccia e sentita a quest’unione civile, conclusasi con un elegante party presso il parco dell’abitazione di Giorgio e Francesco. E, a distanza di giorni, l’aria di festa continua a invadere una comunità dall’impronta tradizionale come quella monticiana. Tante le persone, soprattuto anziane, che fermano gli “sposini” per complimentarsi e augurare loro il meglio.
Con l’unione di Giorgio e Francesco Monte Compatri, dopo Rocca di Papa, Genzano, Albano e Ariccia, si pone così al quinto posto tra i Comuni dei Castelli Romani, che hanno visto in quest’ultimo anno varie coppie omosessuali accedere al neo-istituto paramatrimoniale.
Guarda la Gallery