L’11 luglio al Teatro Bolshoi di Mosca, tempio internazionale della danza, è accaduta una cosa davvero avvilente per un Paese che si definisce democratico nel terzo millennio. Il ministro della Cultura Vladimir Medinsky, infatti, ha proibito la messa in scena di uno spettacolo dedicato al grande Rudolf Nureyev. Spettacolo già in programma da diversi mesi ma annullato perché la presenza di ballerini nudi e travestiti da donna, nonché quella di una foto gigante dello stesso Nureyev nudo, avrebbe infranto la legge vietante la “propaganda gay“.
Una censura che colpisce la memoria di Rudolf Nureyev, costretto nel 1961 a scappare dall’Unione Sovietica per raggiungere i propri traguardi umani e professionali – a cui legittimamente mirava – e poter vivere liberamente la propria omosessualità.
Carla Fracci, star italiana della danza mondiale, che ha conosciuto personalmente Rudolf Nureyev e ha stretto con il “tartaro volante” un grandissimo sodalizio tanto amicale quanto artistico, ha commentato, in esclusiva per Gaynews, la decisione del Governo russo: «Sembra di vivere in un regime poliziesco in cui ci si può aspettare di tutto. Il balletto dedicato a Nureyev era certamente costruito con professionalità e serietà.
Tutto il mondo conosce Rudolf Nureyev e tutti sanno che era una persona eccezionale sia come artista che come uomo. La decisione della direzione del Bolshoi è semplicemente assurda e retrograda e serve solo a fare grande confusione e a procurare una grande perdita.
Dal punto di vista artistico, Rudolf Nureyev, insieme ad Erik Bruhn, sono stati due miei importantissimi punti di riferimento ed eravamo molto amici. Rudolf ed Erik frequentavano con assiduità casa mia sia a New York sia a Milano: sono molto orgogliosa di aver avuto con me persone così speciali».