Il giornalista Sandro Ruotolo, da sempre attento ai diritti delle minoranze, è stato eletto senatore con il 48% dei voti nel Collegio Campania – 07 sì da conseguire il doppio delle preferenze rispetto all’avversario di centro-destra Salvatore Guangi anche se è stata molto alta l’astensione. Quelle svoltesi domenica 23 febbraio sono state elezioni suppletive per sostituire il senatore Franco Ortolani (M5s), deceduto il 23 novembre 2019 all’età di 76 anni.
La candidatura di Ruotolo, che si è presentato da indipendente, è stata sostenuta compattamente da tutto il centro-sinistra e da diverse associazioni per i diritti umani e civili, a partire da Arcigay Napoli.
Volto noto della tv per anni accanto a Michele Santoro, nel 2013 il giornalista napoletano, accogliendo lo specifico appello di Antonio Padellaro, fu protagonista di un coming-out di protesta e si dichiarò “omosessuale” per esprimere la propria solidale vicinanza a Nichi Vendola – che aveva manifestato il proprio timore a uscire per Roma di notte – e a tutta la comunità Lgbt+ ancora discriminata da istituzioni e opinione pubblica.
Ruotolo, che all’epoca era candidato per Rivoluzione Civile come presidente della Regione Lazio, sottolineò come le recrudescenze di violenza fascista, anche ai danni delle persone Lgbt+, fossero da attribuirsi a CasaPound. L’8 febbraio, in occasione di un dibattito televisivo, si rifiutò di stringere la mano a Simone Di Stefano, leader di CasaPound, definendosi «convintamente antifascista». Tre giorni dopo, durante un’iniziativa elettorale a Civita Castellana (Vt), fu verbalmente aggredito da militanti del gruppo neofascista.
Raggiunto telefonicamente, il neo-senatore ha dichiarato a Gaynews: «Sono molto felice di questa vittoria e cercherò di garantire la mia idea di stare sempre dalla parte di quelli che non hanno voce. Non a casoiIl mio primo atto da senatore è stato quello di andare a trovare Carmela Manco e la sua Oasi in famiglia, punto di riferimento in un quartiere difficile come San Giovanni a Teduccio.
Quando tornerò a Roma, invece, andrò a prendere un caffè da Nicola Barbato, che è il poliziotto rimasto paralizzato in un’operazione anti-racket a Napoli. Con me ci saranno anche le rivendicazioni della comunità Lgbt+. Consideratemi vostro perché porterò la vostra voce all’interno del Senato della Repubblica».