17° edizione dell’Ulrichs Day a L’Aquila, la città che accolse nei suoi ultimi anni di vita il padre fondatore del movimento di liberazione omosessuale. Riscoperta da Massimo Consoli alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, la tomba dello scrittore, poeta, giurista e latinista tedesco è stata restituita alla primitiva forma il 20 giugno scorso.
Tomba che oggi è stata al centro delle celebrazioni in onore di chi, il 29 agosto 1867, fece a Monaco di Baviera il primo coming out della storia nel corso d’un congresso di giuristi tedeschi. Un atto coraggioso in reazione alla criminalizzazione dell’omosessualità maschile che, prevista nel Codice penale prussiano, era stata estesa anche all’oramai ex regno di Hannover – passato l’anno precedente sotto il dominio degli Hoenzollern – da cui Ulrichs proveniva.
Di quella giornata così l’intellettuale avrebbe successivamente parlato: «Fino al momento della mia morte guarderò con orgoglio indietro a quel giorno, 29 agosto del 1867, quando trovai il coraggio di lottare faccia a faccia contro lo spettro di un’antica idra irata che da tempo immemorabile stava iniettando veleno dentro di me e dentro gli uomini della mia stessa natura. Parecchi sono stati spinti al suicidio perché tutta la loro gioia di vivere era sciupata. Infatti, sono orgoglioso di aver trovato il coraggio di assestare a questa idra il colpo iniziale del pubblico disprezzo».
In una Germania ormai unificata, il cui codice penale al paragrafo 175 puniva con la reclusione e l’eventuale interdizione dai pubblici uffici la “fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile”, Ulrichs non si sentiva più a suo agio. Fu così che si autoesiliò a partire dal 1880 in Italia. Nel 1883 si stabilì a L’Aquila, accolto dal marchese Nicolò Persichetti, latinista e archeologo insigne, sotto il cui influsso fondò il quindicinale Alaudae per promuovere il latino quale lingua viva e internazionale della cultura. Nel capoluogo abruzzese morì il 14 luglio 1895.
Sull’odierna manifestazione volta anche a celebrare il 150° anniversario del famoso appello di Monaco, Leonardo Dongiovanni, presidente del locale comitato Massimo Consoli di Arcigay, ha dichiarato a Gaynews: «L’Aquila va riscoprendo di anno in anno il suo rapporto con Karl Heinrich Ulrichs. È solo dal 2000, infatti, che si celebra l’Ulrichs Day l’ultima domenica di agosto o la prima di settembre. Ogni anno cerchiamo di chiamare sempre più persone per far conoscere la figura dell’insigne giurista che è sepolto dal 1895 nel cimitero de L’Aquila accanto alla cappella nobiliare della famiglia Persichetti.
Oggi, poi, abbiamo ripresentato finalmente restaurata la sua tomba, i cui lavori sono stati condotti in primavera anche se sarebbero dovuti già iniziare nell’agosto dello scorso anno. Il ritardo è stato dovuto a difficoltà burocratiche. Ma oggi, grazie all’intervento di persone della collettività Lgbti e all’impegno dello scultore Matteo Cavaioni e dalla restauratrice Sabrina Piantavigna, la sepoltura del padre del nostro movimento è finalmente visibile nella forma originaria ai visitatori. Soprattutto leggibile lo splendido epitafio in latino.
Ulrichs ci lascia un messaggio importantissimo, legato alla storia del movimento. Egli resta il punto di partenza per tutti noi. In tempi di rigurgiti fascisti il suo messaggio è forte più che mai. È necessario riappropriarci del suo coraggio di fronte a chi ci vorrebbe tacitare».
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