«Quando ero ragazzo, qualche volta mi fermavo a guardare in un terraneo in cui si riuniva un gruppo di femminielli per fare delle feste ed erano simpatici. Poi quei femminielli me li sono ritrovati, quando ho combattuto tra piazza Carlo III, piazza Cavour e il Museo, a combattere anche loro contro i tedeschi e i fascisti».
Con queste parole, qualche anno fa, durante un incontro organizzato presso la sede del Comitato Arcigay Antinoo di Napoli, Antonio Amoretti, presidente provinciale dell’Anpi, ultimo partigiano in vita delle Quattro Giornate di Napoli, si rivolgeva a militanti Lgbt+ per raccontare il protagonismo dei femminielli durante la resistenza partigiana che portò Napoli ad essere la prima città europea a liberarsi dal giogo nazifascista in maniera autonoma e indipendente.
Amoretti, che è stato insignito del premio Antinoo d’oro nel 2017, è stato testimone, insieme con la moglie Rosa, della prima unione civile celebrata a Napoli. Proprio insieme alla comunità Lgbt+ napoletana ha collocato, il 1° ottobre 2018, una targa in ricordo della resistenza dei femminielli nei pressi del “vascio” di Vincenzo, o femminiell’ morto da alcuni anni. L’abitazione di Vincenzo, per decenni luogo di incontro e riunione dei femminielli della zona, fu anche ritrovo degli stessi durante la seconda guerra mondiale. Femminielli che, coordinati da Vincenzo, affrontarono coraggiosamente lo scontro con i nazofascisti tra il 27 e il 30 settembre del 1943.
Antonio Amoretti, che oggi ha 93 anni, anche in tempi di quarantena farà sentire la propria voce nella giornata del 25 aprile. Infatti sarà uno dei protagonisti della diretta Storie di Resistenza che si terrà stasera, alle ore 18.00, sulla pagina Facebook del Comitato Anpi di Torre Annunziata insieme con il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, il sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto, il presidente del Centro studi storici “Nicolò d’Alagno” Vincenzo Marasco e Antonello Sannino che, oltre a essere consigliere nazionale di Arcigay, è anche presidente dell’Anpi di Torre Annunziata.
La saldatura tra Anpi e comunità Lgbt+ è ormai una realtà e non solo nel capoluogo partenopeo, se è vero che oggi Amoretti è stato in diretta, alle 11.00, con l’associazione Arc di Cagliari, mentre il 26 aprile, alle 21.00, sarà su Instragam con Coming-Aut Lgbti+ Community Center di Pavia per raccontare la resistenza dei femminielli durante le Quattro Giornate di Napoli
Un sodalizio, quello tra Anpi e comunità Lgbt+, che ebbe un suo momento di evidenza popolare durante il Pride di Napoli del 1996, il primo del Sud Italia. È ancora Antonio Amoretti che nel corso di un incontro pubblico con la comunità Lgbt+ racconta: «Durante il primo mandato da sindaco di Antonio Bassolino, avevamo organizzato il Congresso nazionale dell’Anpi al cinema Fiorentini di Napoli ed eravamo circa trecento delegati. Era il 29 giugno 1996 e contemporaneamente c’era il Gay Pride in città. Allora io presi la parola, perché gestivo l’assemblea, e invitai tutti i congressisti a uscire e ad applaudire la comunità omosessuale che sfilava. E così fu fatto».